AUTORE: Nicola Marrano
TITOLO: Non c’è il mare nella conchiglia
GENERE: Narrativa
TRAMA
Viviamo l’epoca delle domande ma non abbiamo il tempo di regalare loro delle risposte. Viviamo il tempo dell’amore virtuale, dell’amore che sa tutto, che ha la pretesa di sapere tutto ma non ha il tempo di analizzare il tutto. L’epoca della testa altrove, della testa da troppe parti contemporaneamente, dei pensieri confusi, delle linee che diventano curve e le curve che diventano labirinti. L’epoca della noia, del sapere tutto prima che il tutto sappia di esistere. La personalità è nella testa, le decisioni sono nella testa, le risposte sono nella testa. Il buio è nella testa; e il buio oscura le risposte, altera le informazioni, confonde i pensieri, trasforma le linee in labirinti. Il buio annoia e la noia annoia. Non se ne esce. Cosa prendi per cena? Uno Xanax. Cosa prendi da bere? Uno Xanax. Cosa ti manca per essere felice? Uno Xanax.
RECENSIONI
Se l’autore scrivendo questo libro aveva intenzione di far vivere al lettore sensazioni piacevoli e spiacevoli, combattimenti e lotte del protagonista, c’è riuscito in pieno. Il modo di scrivere di Nicola Marrano in questo romanzo è come una valanga. Si ferma solo a valle, alla fine. Si resta col fiato corto fino all’ultima riga. I pensieri detti,ridetti, ripetuti e ripresi fanno entrare nella personalità del personaggio principale con il pensiero, il cuore e lo stomaco. Non concede tregua. Si lascia leggere tutto d’un fiato. E insegna. Che il tempo non ci aspetta. Che ogni occasione lasciata è persa. E che è meglio sorridere. Sempre.
[©Paola Sanna]