FRASI
“Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“L’unico modo di conoscere davvero uno scrittore è attraverso la scia di inchiostro che lascia, la persona che uno crede di vedere è solo un personaggio vuoto e la verità si nasconde sempre nella finzione.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo
“La gente normale mette al mondo dei figli; noi romanzieri dei libri. Siamo condannati a morire nelle loro pagine e a volte perfino a lasciare che sicuro loro a toglierci la vita.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“La poesia si scrive con le lacrime, i romanzi con il sangue e la storia con le bolle di sapone.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“Uno non sa cosa sia la sete fin quando non beve per la prima volta.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“Non mi fido della gente convinta di avere molti amici. E’ segno che non conosce gli altri.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“L’intelligenza con cui nasci è solo una dotazione di munizioni. Per riuscire a farci qualcosa è necessario trasformare la tua mente in un’arma di precisione.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“Sai qual’è il bello dei cuori infranti?
Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi.”[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“E’ l’unico cammino di salvezza. Credere per sopravvivere.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“Il tempo cura tutto, pensai, meno la verità.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“La vanità appannava l’amarezza, e il dolore chiudeva le porte alla coscienza.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“…se fossimo capaci di vedere senza paraocchi la realtà del mondo e di noi stessi per un solo giorno, dall’alba al tramonto, ci toglieremmo la vita o perderemmo la ragione.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]
“Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.”
[Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo]