“Come delfini tra pescecani” – François Morlupi

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Libro in uscita 29 aprile 2021

AUTORE: François Morlupi
TITOLO: Come delfini tra pescecani
EDITORE: Salani
GENERE: Narrativa gialla

TRAMA
È un ottimo poliziotto, il commissario Ansaldi, anche se da tempo immemore soffre di ipocondria e di attacchi d’ansia che rendono complicate anche le attività più semplici, nella vita come nel lavoro. Per fortuna il quartiere al quale è stato assegnato, Monteverde, è un’oasi di pace nel caos della capitale: un posto tranquillo, dove non succede mai niente. Forse è per questo che sotto il suo comando sono stati destinati altri quattro soggetti “particolari”, come ad esempio Eugénie Loy, il suo braccio destro, che soffre di un disturbo antisociale della personalità che la rende apparentemente insensibile, una «portatrice sana di disperazione» come la definiscono i colleghi, che però riconoscono in lei ottime doti investigative. Sono così, i Cinque di Monteverde: uomini e donne alle prese con le loro debolezze, ma capaci, insieme, di trasformarle in forza.

Un venerdì pomeriggio, un ultraottantenne vedovo e solitario viene trovato senza vita nel proprio appartamento, con un cappio al collo. Si direbbe un caso facile, il classico suicidio. Ma qualcosa non quadra ad Ansaldi e ai suoi, e quel piccolo dubbio si trasforma, nel volgere di pochi giorni, in un’indagine che turberà non solo la quiete di Monteverde ma anche le stanze della politica.


RECENSIONI

Al Commissariato di Monteverde, a Roma, la vita scorre tranquilla, tra le solite denunce, i soliti misfatti a cui badare.
La squadra, che definire bizzarra sarebbe poco, è così articolata: il commissario Biagio Ansaldi, paranoico e ipocondriaco all’inverosimile, soffre d’ansia e cerca di confortarsi con l’arte, inutilmente però; la vicecommissaria Eugènie Loy, italofrancese e con disturbi di socialità, la sua squadra giura di non averla mai vista sorridere, ma neanche sbagliare un colpo nel suo lavoro; e poi i tre agenti scelti: William Leoncini, ragazzo di colore cresciuto nella capitale con la passione, se così si può chiamare, per il nazismo; Roberto Di Chiara, romano e romanista fino al midollo, vive esclusivamente per la squadra e per il suo unico capitano; ed infine Eliana Alerami, fresca di accademia, tutta nozioni e niente esperienza.

A sconvolgere le loro ordinarie giornate un suicidio: Giancarlo Gordi, un anziano che viveva da solo, trovato impiccato dalla sua vicina di casa. Difficile poter aprire un’indagine, richiedere un’autopsia: che l’uomo sia morto per suicidio è fin troppo evidente. Eppure il vicecommissario Loy non ci sta; intraprende una rigorosa perquisizione nell’appartamento e riesce ad ottenere che venga disposta l’autopsia sul cadavere. E il responso le darà ragione: il sig. Gordi è stato ucciso.

I cinque di Monteverde iniziano ad indagare nel passato dell’uomo, non troppo limpido ma non al punto da indurre ad un omicidio.
Pochi giorni dopo, un altro suicidio, o presunto tale: Riccardo Bombardini, ex calciatore, dimenticato ormai da tutti. Quale nesso tra Gordi e Bombardini? Il passato del primo come presidente di un’associazione sportiva getta le basi per avanzare delle ipotesi. Ma queste non bastano, servono prove. E al più presto.
Il velo che la squadra di Monteverde solleverà, farà rabbrividire tutti loro. Fatti come tessere di un puzzle si presenteranno davanti a loro. E dovranno completare il quadro prima che sia troppo tardi. Prima che l’assassino colpisca ancora.
Coinvolgente e divertente, il giallo qui presentato stupirà il lettore per l’intreccio che racconta. Le cinque figure di spicco, strambe e simpatiche, colorano questa storia al punto da trasformarla in un originalissimo quadro. E poi il sesto protagonista: il caso che impegnerà la squadra; grovigli di amori e vendetta, vita e morte che corrono su di un sottilissimo filo. E i poliziotti di Monteverde cercheranno disperatamente, come tanti Diogene con la lanterna, la giustizia, sentendosi come delfini tra pescecani.

[©Martina Caruso per Le frasi più belle dei Libri…]

 

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