“Il quaderno delle parole perdute” – Pip Williams

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AUTORE: Pip Williams
TITOLO: Il quaderno delle parole perdute
TRADUTTORE: Stefano Beretta
EDITORE: Garzanti
DATA USCITA: 20/05/21
GENERE: Narrativa

TRAMA – Il quaderno delle parole perdute

Oxford. Lo Scriptorium nel giardino segreto è il luogo preferito della piccola Esme. Lì, nascosta sotto un immenso tavolo di legno, ruba parole scritte su bianchi fogli. Parole che il padre lessicografo scarta mentre redige il primo dizionario universale. Più Esme cresce, più capisce che le definizioni che non compariranno nel lemmario ufficiale hanno qualcosa in comune: parlano delle donne, del loro modo di essere, delle loro esperienze.

Parlano della sorellanza, dell’amore che non è solo possesso, dell’essere compagne in una lotta comune. Escluderle significa non dar loro una voce, guardare il mondo da un unico punto di vista, soffocare possibilità e speranze. Eppure c’è chi fa di tutto per farle scomparire per sempre. Anni dopo, Esme è determinata a fare in modo che questo non accada. Per tutta la vita ha collezionato quelle parole con l’intenzione di proteggerle, perché ha un sogno: scrivere un dizionario delle donne, che restituisca a ciò che è andato perduto il rispetto che merita. Per farlo deve combattere contro chi non la pensa come lei.

Ma a darle coraggio ci sono tutte le donne che da secoli non aspettano altro che far parte della storia e non essere dimenticate. Un debutto che ha sconvolto gli editori internazionali alla Fiera di Francoforte. Venduto in oltre 20 paesi. In Australia è stato un successo senza paragoni con oltre 100.000 copie vendute e, da un anno, è in vetta alle classifiche. Ora si prepara a conquistare il resto del mondo.

Un romanzo che, prendendo spunto dalla storia vera della nascita dell’Oxford English Dictionary, scrive un inno all’importanza delle parole e dei libri. Un inno al diritto delle donne di rivestire un ruolo centrale nella cultura e nella società. Una storia che unisce al fascino intramontabile dell’ambientazione accademica di Oxford e Cambridge un messaggio di potente attualità.


RECENSIONI

Il mix perfetto tra storia e immaginazione non poteva che tradursi in un romanzo strepitoso come questo. Un vero e proprio tributo alla letteratura e alla ricerca storica , con un occhio particolare alla figura femminile, purtroppo da sempre sacrificata e tenuta ai margini della società.

La storia puramente inventata di Esme, orfana di madre e cresciuta insieme al padre lessicografo,si fonde con la realtà attraverso il contesto lavorativo di quest’ultimo. I due, infatti, frequentano lo Scriptorium del signor Murray come collaboratori per la stesura dell’ Oxford English Dictionary. Esme cresce con le parole e da queste avrà una dipendenza totale per il resto della sua vita.

All’interno del romanzo non mancano riferimenti storici fondamentali quali il Movimento delle Suffragette e la Prima Guerra Mondiale. Nel complesso la trama è scorrevole anche se un po’ lenta in alcuni punti. Molto bella l’idea dei ringraziamenti attraverso parole-chiave e definizione in relazione alle “schede dello Scriptorium” ( chi lo leggerà capirà).
Voto personale 4 su 5

©Alessia Bombino @il_segna_libro__

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Siamo ad Oxford, dove viene redatto il primo Dizionario. Siamo a cavallo tra la fine ‘800 e inizio ‘900.
Un periodo storico delicato in quanto si iniziano a vedere i primi movimenti di emancipazione femminile.
Questo è uno dei temi principali di questo romanzo.

Nel “Quaderno delle parole perdute” troviamo Esme, la nostra protagonista, figlia di uno degli “esaminatori” di parole che saranno in seguito stampate sul dizionario.
Fin da bambina il suo tempo libero lo passa allo Scriptorium nascosta sotto il tavolo e impara ben presto ad amare le parole, e sfogliando queste pagine ti rendi conto di quanti significati differenti più o meno importanti abbiano, e dove raccoglie le prime parole scartate.
Esme cresce, capisce che alcune parole che non compariranno sul dizionario ufficiale hanno qualcosa in comune: riguardano le donne; escluderle significa guardare il mondo da un unico punto di vista, quello dell’uomo.

Anni dopo, è determinata a fare in modo che queste parole non vengano dimenticate.
Per tutta la vita nasconde quelle parole perché il suo desiderio più grande è di scrivere un dizionario delle donne.
Non sarà così facile perché chi non la penserà come lei le remerà contro, ma a darle coraggio ci saranno tutte le donne che da secoli lottano per non essere dimenticate.

Un libro molto ricco di dettagli “Il Quaderno delle parole perdute” ma allo stesso tempo un po’ lento.
Personalmente ho faticato molto ad addentrarmi del tutto nel racconto nonostante sia scritto molto bene.

[©Sharon Altamura per Le frasi più belle dei Libri…]

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