FRASI
“Perché quando non hai più un motivo per correre, cosa fai? Cammini. O addirittura ti fermi.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“…è così che facciamo, quando abbiamo paura di uscire dal tunnel o quando ci convinciamo che un’uscita proprio non ci sia: lo arrediamo. Disegniamo le finestre, attacchiamo al muro poster di luoghi esotici e pieni di luce.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Ero quello che mi avevano chiesto di essere. Nella lotta fra me e il mondo, mi ero messo dalla parte del mondo.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Fare ciò che non sei è un inferno perché significa bruciare a fuoco lento. Non è un’infelicità potente, di quelle che ti fanno piangere, ma più qualcosa che ti bagna le guance di lacrime che non si vedono, dietro i sorrisi che mostri al mondo.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Il punto è che là fuori non c’è il bianchetto. E ai nostri ragazzi capiterà di sbagliare, di farla grossa magari, e di non riuscire ad accettarlo, di vivere l’errore come se fossero loro l’errore: pensare non di fare qualcosa di sbagliato, ma di essere qualcosa di sbagliato. E quando hai quella sensazione, poi non c’è bianchetto che tenga. Nessuno ti aggiusta, quando pensi di essere un giocattolo difettoso.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Forse è proprio questa la cosa da fare quando si pensa di avere un difetto: capovolgere del tutto il ragionamento. Invece di guardare a che cos’è il difetto, chiedersi che cos’è la bellezza.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“I nostri difetti, insomma, non sono solo mancanza: sono come tanti sassolini buttati per terra che piano piano ci riportano dove c’è casa. Dove noi siamo più noi.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“…quella deviazione dal percorso stabilito, quell’uscita temporanea dal cammino iniziale era in realtà un correre più spedito verso una meta sconosciuta ma grandiosa.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Ci sono istanti, nella nostra vita, che sono come deragliamenti: treni che escono dai binari, perdite di senso, crisi. Eppure, a quel deragliare a volte fa seguito un procedere lungo binari più segreti e nascosti. Sono dei perdersi che, come gusci, nascondono in sé la luce di un qualche ritrovarsi.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“… siamo tutti fiumi in corsa verso il mare: siamo tutti curve, andare fuori strada, destini che sembrano deragliare e invece stanno solo cercando, con più forza, sé stessi.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“E così alla fine ripenso […] a tutte le volte che ci sentiamo noi, “fuori tema”. A tutte le volte in cui ci sembra di essere dei fuori tema in mezzo ad altri che invece ci sanno stare, in tema, e per questo cambiamo, ci adeguiamo agli argini della vita, cerchiamo di essere come loro, e alla fine diventiamo qualcosa che non siamo noi. A tutte le volte che, per restare in tema, rischiamo di andare davvero fuori dal tema più importante. Tutte quelle in cui, insomma, se solo avessimo la pazienza e il coraggio di rileggere bene quello che stiamo scrivendo, ci renderemmo conto che in tema ci siamo, eccome.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“A volte gli errori non sono cose che si fanno, ma cose che si pensano. Idee sbagliate, opinioni che non stanno in piedi, false convinzioni. E non serve essere Socrate per capire che possono fare molti più danni delle azioni: poiché le ispirano, le preparano, le muovono dall’alto coi loro fili.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Il nostro cuore è un posto molto grande, tante stanze, tutte spaziose, ma riservato a pochi ospiti. A quei pochi che sappiano starci dentro senza far rumore. Come in certe chiese, che quando ci entri ti viene subito da parlare sottovoce. Ecco, il nostro cuore è un posto da sottovoce.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Il male non è qualcosa che sta fermo lì, zitto. Il male ha bisogno di parlare, di uscire. Le possibilità sono due: o fai in modo da dargli una voce, o la voce se la troverà lui. E se lo farà non ti piacerà. Se non lo affronti, se non lo trasformi, se non ci fai i conti, se non lo guardi in faccia, lui non sparisce né si scioglie. Dopo un po’, esplode. Dopo un giorno, un mese, un anno, non importa. Ma esplode, e quando esplode manda tutto in frantumi. A volte per sempre.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“L’inganno della perfezione è tutto qui: noi vi aspiriamo molto spesso, ignorando quanto “perfetto” sia sinonimo di “finito” e quindi inerte, immobile, terminato. Il problema quindi non è tanto nell’impossibilità della perfezione, quanto nel fatto che essa sia perdita di vitalità: è immutabilità, vita che si ferma, che non corre più da nessuna parte, che non ha più nulla da cercare e quindi da desiderare.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Il problema sono le bugie perpetuate negli anni perché quelle non si vedono ma ti ammalano il cuore: e anche se il sorriso ce l’hai sempre, c’è una parte di te che lo sa che quel sorriso è una scenografia, teatro, e non te ne accorgi, ma così il fuoco che hai dentro diventa un fuoco lento che ti spegne piano piano, un pezzettino alla volta, un giorno dopo l’altro.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Un errore che ho fatto tante, troppe volte è lasciare che la vita mi cambiasse tra le mani senza rendermene conto. Annotare tanti piccoli “rien” sul mio taccuino dei giorni, mentre grandi rivoluzioni invisibili la facevano diventare altro da quello che volevo.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Gli errori più grandi non stanno negli istanti, ma negli anni.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“…posso dire senza paura di sbagliarmi che i segnali ci sono sempre. Che c’è qualcosa che ti parla, che ti dice che hai smesso di scegliere e ti stai facendo scegliere. Brevi istanti di lucidità, spiragli di luce che arrivano e poi spariscono, in cui capisci che non sei tu quello nello specchio, che non è quella la vita che vuoi. Ti senti un ospite, fuori posto, nell’eco di una battuta che non ti fa ridere, in un contatto delle dita che non ti fa tremare, in un lavoro che ti fa costantemente sperare nell’arrivo del weekend, in uno sguardo che non ti fa sentire a casa. Lo conosco molto bene questo errore e so anche perché accade: è quando credi di non avere ben chiaro dove vorresti andare. Non ti riconosci allo specchio perché fondamentalmente non sai nemmeno tu chi sei, e allora lasci che te lo dicano gli altri. Che altri lo decidano. Prendi per buono quello che arriva perché non hai idea di dove vuoi arrivare. E l’unico antidoto, l’unico modo di salvarsi dal pericolo di voltarsi e […] accorgerti che hai stravolto la tua vita e non te ne sei neanche accorto, è sapere chi sei. Sapere con esattezza cosa vuoi. Solo così ti salvi, perché è solo quando sai che cosa vuoi che ti accorgi subito se la vita ti sta diventando fra le mani quello che non vuoi.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Rimane, come uno sfregio su una parete che tutti vedono bianca, la scena di quella sera d’inverno, l’urlo nascosto nel sorriso e un errore di quelli che non si possono cancellare, ma che si possono tenere a mente per ricordarsi la cosa più importante, riguardo all’amore: che amare davvero qualcuno significa anche riuscire ad amare il suo dolore.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Perché è questo che facevo, questo che facciamo, molto spesso: pur di dare al mondo quello che il mondo sembra chiedere, ci dimentichiamo di noi. Lavoriamo, sudiamo, pedaliamo per inseguire un qualche ideale, per metà quello che vorremmo essere e per metà quello che il mondo vorrebbe che fossimo, scordandoci alla fine delle cose che sono davvero importanti per noi.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“… amare è un verbo transitivo. Che assomiglia allo stare più che al correre. Che ami davvero quando vuoi restare con qualcuno. Che sei amato quando qualcuno, qualsiasi cosa succeda, resta con te.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Eccola là, forse tutta là, la differenza tra un bravo insegnante e uno così così, fra un bravo scrittore e uno così così, che ma anche tra una brava persona e una così così.
Non evitare di giudicare. Non evitare di parlare, o di scrivere. Ma di sapere.
Sapere quanto pesano, tutte, sempre, le nostre parole.”[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Perché a volte per trovare qualcosa di bello, o anche solo di giusto, devi cercarlo col lanternino. Quello che non va si vede sempre ad occhio nudo; quello che va, quello che splende, a volte bisogna sforzarsi di vederlo, e perché se ne sta acquattato fra le righe, più nei silenzi che nelle parole.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Sbagliare non è bello: però è necessario. Necessario se si vuole sapere davvero chi siamo, perché errori e difetti ci parlano di noi molto più dei pregi e dei punti di forza.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Il punto è che gli errori, quando li vedi, non poi ti sembrano sempre molto più orribili di quello che sono, perché la tua idea di bellezza è un’idea fatta di candore e perfezione, non di cancellature e correzioni. Ma quell’idea di bellezza è una truffa. Un bluff. Una favola, e per di più con un pessimo finale.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Come spesso succede la vita ti lascia intravedere le risposte che cercavi, solo che tu lo realizzi e le ascolti dopo molto tempo dopo.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“… a volte va bene nascondere il dolore nei recessi del nostro cuore, ma se vogliamo che il cuore non si ammali, qualcuno, prima o poi, lì dentro lo dobbiamo far entrare.”
[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]
“Non lo fai proprio apposta, ma idealizzare è un po’ come dire: “Vorrei che tu fossi diversa”.
E “vorrei che tu fossi diversa” è la definizione, esatta e precisa, di cosa l’amore non è.”[Enrico Galiano, L’arte di sbagliare alla grande]