AUTORE: Diane Setterfield TITOLO: La tredicesima storia EDITORE: Mondadori DATA USCITA: 19/11/2013 GENERE: Narrativa
TRAMA – La tredicesima storia
Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che, negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall’oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta.
La sua prevedibile esistenza viene sconvolta il giorno in cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, la incarica di scrivere la sua biografia ufficiale. Margaret parte alla volta dell’isolata magione dell’anziana autrice, nelle campagne dello Yorkshire, e rimane immediatamente stregata dalle vicende della singolare famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare…
La tredicesima storia dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l’una nell’altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole.
FRASI
“Attribuiamo una tale importanza alle nostre vite da essere portati a pensare che la loro storia cominci con la nostra nascita. Prima non c’era niente, poi sono nata io…
Ma così non è. Le vite umane non sono pezzi di corda che si possano districare dal groviglio delle altre e distendere separatamente. Le famiglie sono reti. Impossibile sfiorarne una parte senza far vibrare tutto il resto. Impossibile capirne una parte senza farsi un’idea dell’insieme.”
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Sono una lettrice da sempre; ho letto in ogni fase della mia vita e non c’è mai stato un periodo in cui la lettura non sia stata per me la gioia più grande.
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Le parole hanno un non so che. In mani esperte, adoperate con maestria, ti fanno prigioniero. Ti si attorcigliano intorno alle membra come la tela di un ragno e, quando sei così soggiogato da non riuscire più a muoverti, ti trafiggono la pelle, ti entrano nel sangue, ti atrofizzano i pensieri.
Operano dentro di te come una magia.
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Era talmente abituata a nascondere la verità che questa si era atrofizzata dentro di lei.
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A volte il viso e il corpo umani sono capaci di esprimere gli aneliti del cuore in modo talmente accurato da permetterti di leggerli, per così dire, come un libro aperto.
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Ho passato una vita intera a inseguire la mia storia e non l’ho mai acciuffata.
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…finalmente potevo piangere. Solo che non ci riuscivo. Le lacrime, trattenute troppo a lungo, si erano fossilizzate. Ormai, sarebbero rimaste dentro, per sempre.
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Egli continua ad esistere nei libri che ha scritto. La parola scritta gli permette di farti arrabbiare o renderti felice. Di consolarti.Di farti sorgere dubbi. Di cambiarti. È una specie di magia…
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Non potevo donare il cuore a nessuno perché non era mio; apparteneva a qualcun altro, da sempre.
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Le pagine bianche del libro aperto sono la via d’accesso ad un altro mondo. La lettura non mi aveva mai tradita. È sempre stata la mia unica certezza.
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In mani esperte, adoperate con maestria, ti fanno prigioniero. Ti si attorciliano intorno alle membra come la tela di un ragno e, quando sei così soggiogato da non riuscire più a muoverti, ti trafiggono la pelle, ti entrano nel sangue, ti atrofizzano i pensieri. Operano dentro di te come una magia.
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Ci si abitua talmente ai propri orrori da dimenticare l’impressione che devono fare agli altri.
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Una volte morte, le persone scompaiono.
La voce, le risate, il calore del loro respiro. La carne. E alla fine le ossa. Il ricordo perde ogni elemento vitale. È una cosa tremenda e naturale. Qualcuno, però,fa eccezione a questo annullamento. Perché continua a esistere nei libri che ha scritto. Ci è dato riscoprirlo. Con il suo carattere, il tono di voce, i modi, La parola scritta gli permette di farti arrabbiare o di renderti felice. Di consolarti. Di farti sorgere dei dubbi. Di cambiarti.
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Il mio compito non è vendere libri ma custodirli. Spesso e volentieri sfilo un volume e ne leggo un paio di pagine. Leggere, in fondo, in un certo senso significa custodire.
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Demolito il passato, era tempo di costruire il futuro.
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Ma, una volta che sai, è impossibile tornare indietro.
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In mani esperte, manipolate con brio, vi imprigionano.
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Non ce l’ ho con gli amanti della verità, ma con la Verità stessa.
Quale sostegno, quale consolazione nella Verità, a paragone di una storia? A che giova la Verità a mezzanotte, al buio, quando il vento ruggisce nel comignolo come un orso? Quando il lampo sprigiona ombre sulla parete della stanza e la pioggia bussa alla finestra con le sue lunghe unghie?
No: quando paura e freddo ti immobilizzano a letto come una statua, non aspettarti che la scarna e ossuta Verità accorra in tuo aiuto. Quello che ci vuole è il pingue conforto di una storia: sentirti placare, cullare dalla sicurezza di una bugia.
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RECENSIONI
Prima di dire qualsiasi cosa su questo libro mi soffermerei a parlare della copertina, di solito non lo faccio, ma questa copertina mi ha stregata, la raffigurazione di libri colorati sono un invito a festa per qualsiasi lettore.
Nonostante ciò questa meravigliosa copertina può essere un’arma a doppio taglio. Quanti libri che parlano di libri ci sono in giro?
Infatti, inizialmente, ho pensato si trattasse appunto di questo, ero quasi pentita di averlo scelto in quanto le prime pagine le ho trovate molto lente. Proseguendo si rimane affascinati e coinvolti.
“Le racconterò la storia di due gemelle…”, così inizia per me il libro di Diane Setterfield, quando una scrittrice di successo di nome Vida Winter si apre totalmente ad una biografa (Lea Margaret), raccontando la propria storia che si muoverà in ambienti sinistri, con tanto di fantasmi, amori incestuosi, superstizioni e personaggi a volte inquietanti. Se non ci si lascia ingannare dalle apparenze ogni segreto verrà alla luce e ogni domanda avrà una risposta.
Pagina dopo pagina il libro diventa sempre più interessante, non mancheranno brividi e altre emozioni.
Personalmente non ho amato molto la biografa, l’avrei schiaffeggiata molte volte se avessi potuto. Il gigante l’ho trovato tenero, come solo un gigante può esserlo.
I veri protagonisti della storia sono sicuramente la scrittrice e il suo racconto.
Devo dire che per essere il primo romanzo di questa autrice è riuscitissimo.
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