“Le nostre imperfezioni” – Luca Trapanese

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Libro in uscita 11 Novembre 2021

AUTORE: Luca Trapanese
TITOLO: Le nostre imperfezioni
EDITORE: Salani
GENERE: Narrativa

TRAMA
Dicono che non serve una ragione precisa per compiere il Cammino di Santiago, e che per viverlo al meglio bisogna sapersi sorprendere ad ogni passo. In effetti Livio non sa esattamente perché ha deciso di partire zaino in spalla, trascinando con sé due amiche fino alla tomba di San Giacomo. Per consolidare la propria fede e prendere finalmente i voti? O per il motivo opposto, temporeggiare quanto basta per capire se è davvero quella la sua strada? Di certo, ad animare le sue scelte è sempre stato l’amore per gli altri, una vocazione che lo ha portato molte volte lontano da casa – un bell’appartamento a Posillipo, coccolato da mamma e papà – e l’ha condotto in giro per il mondo, al fianco degli umili, dei bisognosi, degli ultimi. La risposta ai suoi dubbi lo attende nell’antico borgo di Portomarín e ha il volto sorridente di Pietro, un architetto dai tratti orientali e in sedia a rotelle, che si offre di accompagnarlo nella chiesa di San Nicola e di mostrargliene la prodigiosa bellezza.

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Una chiacchiera dopo l’altra, i due diventano presto inseparabili e decidono di proseguire insieme fino a Compostela, fino a scoprire un’altra preziosa verità: il Cammino più importante non si fa a piedi, ma con il cuore. E così l’arrivo al santuario si trasformerà nell’inizio di un nuovo percorso, più lungo e più difficile per entrambi. In un romanzo struggente e ricco di interrogativi che scavano l’anima dei personaggi, Trapanese ci ricorda che la vita non è una favola e ti colpisce sempre alle spalle, ma che lo stesso fa anche la felicità, arriva sempre da dove meno te l’aspetti.


RECENSIONI

È sul Cammino di Santiago che Pietro e Livio si incontrano. Livio è arrivato lì con il suo gruppo di amici ma spinto esclusivamente dalla necessità di capire se la decisione di prendere i voti sia quella giusta; nonostante la sua giovane età ha già vissuto diverse missioni tra gli ultimi, in quelle terre dimenticate da Dio ed ha capito che quello che vuole fare è aiutare gli altri, donarsi completamente. Pietro è lì per chiedere spiegazioni non solo a quel Santo, ma a Dio e al cielo tutto. Architetto affermato, in una mattina come tante, mentre abbottonava la giacca del suo pregiato abito, il corpo ha iniziato a non rispondere ai comandi del cervello; da lì è passato poco che la malattia si manifestasse in tutta la sua crudezza.

Tra Livio e Pietro non c’è bisogno di parole o presentazioni, nonostante passino le giornate a raccontarsi a vicenda, il loro sentire è molto oltre quelle frasi, ha superato la barriera fisica del corpo e li scuote in ogni loro cellula.

Al rientro a Napoli, città che condividono, Livio sa cosa fare: abbandona il seminario e corre a cercare Pietro. Ha chiesto a quel viaggio una risposta ed è arrivata in quel viso dagli occhi dal taglio orientale, in quel portamento fiero e austero ma non distaccato, è arrivata in Pietro, l’amore.

Iniziano a convivere in un mini appartamento in cui le difficoltà non tardano ad arrivare: sono una coppia omosessuale, con diversi anni di differenza e Pietro è malato.
La malattia, sempre più forte e potente, si farà spazio tra loro creando litigi e dissapori: il senso pratico di Pietro, fin troppo conscio della fine a cui lo condurrà la sua condizione, si scontrerà innumerevoli volte con il voler ignorare il futuro da parte di Livio.

Verranno prese scelte azzardate, d’impulso, soffriranno e si ameranno in un modo che non è solo fisico, solo sentimentale. Ma che coinvolge tutto, l’intero loro universo. Perché se la fine è certa, allora bisogna trovare un modo per allontanarla il più possibile, ostacolarla, ritardarla.

Leggere questo libro è un’altalena di emozioni senza fine. Amare Pietro verrà naturale come respirare, proprio come fu per Livio: la sua personalità distinta e attenta lo definisce quasi come un essere non di questa terra. Livio invece sarà gioie e dolori, scelte discutibili e avventate, assisteremo alla sua crescita e ne saremo felici e orgogliosi come se fosse nostro amico.

E poi il dolore, la sofferenza, la malattia. Verrà raccontata una quotidianità che annienta lentamente e che, se non si sta attenti, travolge tutto quello che di buono c’è.

Dopo aver letto una storia di questo calibro, ogni parola per descriverla sembra piccola e inconcludente. Di una bellezza straziante, con le lacrime che scorreranno copiose, ci lascerà addosso un senso di compiutezza, come un cerchio che si chiude, esattamente come la vita che con una mano toglie e con l’altra dà e bilancia all’infinito il risultato.
Luca Trapanese ci dice quindi che il dolore non si dimentica, non si sconfigge, semplicemente resta lì e, come un maestro esigente, ci rende consapevoli della grandezza della Vita.

[©Martina Caruso per Le frasi più belle dei Libri…]

 

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