AUTORE: Silvana Campese, Anita Curci (a cura di)
TITOLO: Memorie dal futuro
EDITORE: Phoenix Film Production
GENERE: Narrativa italiana
TRAMA
Nel romanzo fantapolitico “Memorie dal futuro”, Silvana Campese racconta, in maniera fantastica e metaforica, esperienze e passaggi della propria esistenza: il cammino, il transito nel tempo e nello spazio, innanzitutto intellettuale. Lo fa in maniera immaginifica, e persino visionaria per molti aspetti, con l’ambizione di lanciare un ammonimento a coloro i quali desidera destinare questo lavoro, i giovani. La narrazione da subito fa intravedere un percorso collettivo di ricerca, scoperta e rivelazione. Il desiderio di conoscenza, soprattutto nell’eroe odisseano Cisarò, è l’irrefrenabile motore di tutta la vicenda, una forza interiore cui nessuna guardia può opporsi, perché nessuna censura, nessun limite o repressione possono tenere carcerato il pensiero.
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Cisarò sfida la Legge dei Saggi che regola la vita di ogni abitante della terra e parte alla ricerca della conoscenza per poi formare il fatidico gruppo degli Inseparabili. Galassia Clio, antenata del villaggio nella quale Silvana Campese si identifica, dà vita e voce al suo personaggio a cui consegna il testimone nella speranza che passi di mano in mano. Il percorso si svolge in vari luoghi, tra cui Napoli e quel che resta della non ben identificata catastrofica fine del mondo.
“La struttura narrativa che ho scelto”, spiega l’autrice “mi ha consentito di esprimere le mie opinioni sul futuro del pianeta in relazione agli sconvolgimenti climatici e pandemici o di altro genere che quel degrado stava già provocando quando, nel 2001, ho cominciato a scrivere il romanzo. A motivarmi furono, e sono, proprio la rivolta dolorosa nel profondo del mio animo contro quei fattori pericolosi e devastanti che andrebbero combattuti tutti, collettivamente e senza sosta. Fattori che continuano a generare conseguenze allarmanti, non ultimo l’inquinamento ambientale e climatico, il surriscaldamento globale e loro apocalittiche prospettive, a cominciare dagli stravolgimenti ambientali e la nascita di nuovi virus, come il Covid19 attualmente in corso”.
Dall’ultimo capitolo del romanzo, Silvana Campese elabora un passaggio che risulta efficacemente introduttivo e funzionale allo scopo di presentare la sua opera: “Avevamo ricominciato daccapo. Dal Punto Zero. Quelli del Dopo di noi sapranno se la gestione del Potere diventerà migliore di quella del Passato Proibito. Sopravvissuti e pesti, contaminati e malati, ancora avevamo la Moria, l’Archeologia devastante del Passato Proibito con le scheletriche testimonianze di Paesi e città bombardate e terre ancora piagate e cieli plumbei e freddo gelido e caldo atroce. Ed eravamo esposti alle ire del Pianeta vigliaccamente ferito, che ancora reagiva con i suoi violenti, inarrestabili uragani e le grandi, incontrollabili alluvioni e i suoi terremoti di incommensurabile forza. E i venti sterminatori che diffondevano morbi non curabili”.
Il “punto zero” rappresenta il luogo regolatore e governatore della dimensione semi-primitiva illustrata nel modo in cui deve apparire agli occhi dei suoi abitanti, per volontà di chi comanda nel villaggio alle falde della montagna (il Taburno) da cui si dipana il lungo e avventuroso racconto.
RECENSIONI
Il libro “Memorie dal Futuro”, di Silvana Campese, è una Storia di straordinaria complessità, che potremmo inquadrare nel genere del romanzo distopico.
È ambientato in un lontano futuro, soprattutto a Napoli, e mostra un quadro di desolazione in cui ogni cosa è stata distrutta da una catastrofe. I personaggi principali, i quali ovviamente si alternano insieme alla voce narrante, sono ben sei: Cisarò, Sarolì, Flora, Federico, Domenico e Giuditta.
Momento chiave giunge quando i sei decidono di partire per un lungo viaggio al fine di scoprire le verità sepolte che hanno condotto alla fine di un’Era, successivamente alla quale sia loro che altri sopravvissuti hanno dato vita ad una riorganizzazione strutturata su di un diverso Sistema Sociale.
Ci troviamo di fronte ad una lettura molto impegnativa, non sempre immediata, anche per la presenza di numerosi scenari onirici, ma al contempo dotata di grande fascino rispetto ai temi trattati. Presenta un’intensità emotiva molto forte, che raggiungerà il suo apice quando, verso l’epilogo della vicenda, scopriremo elementi inerenti ad un personaggio femminile in particolare, il quale manifesterà piena umanità, fragilità, e coraggio.
Concetti importanti espressi nel libro sono racchiusi nelle parole “consapevolezza” ed “evoluzione“, che sottintendono la capacità di elevarsi spiritualmente per evitare le stesse scelte distruttive descritte nel libro. In definitiva, si tratta di un Romanzo che, attraverso valori come unità, perdono e cooperazione, mostra come intraprendere la via che porta ad una potenziale Rinascita, collettiva ed individuale, sia sempre possibile.
[©Alessandro Testa per Le frasi più belle dei Libri…]
Il romanzo fantapolitico di Silvana Campese ha come destinatari i giovani, l’autrice li richiama attraverso un racconto che ha del fantastico, ricco di metafore, ma anche di esperienze e vissuto personale, in cui si scorge un forte richiamo alla sfera intellettuale.
Il romanzo ha un eroe odisseano, Cisarò, un maschio, giovane, il quale rappresenta fulcro e anima della vicenda narrata è un eroe che porta con sé la libertà di pensiero, ha una notevole forza interiore che gli permette di non fermarsi davanti ai divieti, al controllo o ai limiti imposti dalle autorità. Il protagonista non è solo, ma accompagnato dalla figura di due donne che con lui vanno alla scoperta del passato. Cisarò si pone in contrasto con la Legge dei Saggi, quella legge che va a regolare l’esistenza umana e attraverso questa opposizioni andrà a creare un gruppo chiamato degli Inseparabili.
La stessa scrittrice diviene parte del romanzo identificandosi nell’antenata Galassia Clio. Utilizzando l’immaginazione Silvana Campese riesce a parlare del futuro del pianeta, un futuro strettamente legato agli sconvolgimenti che la terra sta vivendo con i cambiamenti climatici e con le pandemie, mette in luce una situazione preoccupante partendo dal 2001 per arrivare ai fatti che hanno coinvolto tutti noi negli ultimi due anni. La spinta è una ribellione personale nei confronti di tutti gli accadimenti che mettono in pericolo l’uomo e per cui bisognerebbe lottare in modo collettivo e coeso.
Significativo è l’ultimo capitolo del romanzo in cui l’autrice parla di Punto Zero che rappresenta:
“Avevamo ricominciato daccapo. Dal Punto Zero. Quelli del Dopo di noi sapranno se la gestione del Potere diventerà migliore di quella del Passato Proibito. Sopravvissuti e pesti, contaminati e malati, ancora avevamo la Moria, l’Archeologia devastante del Passato Proibito con le scheletriche testimonianze di Paesi e città bombardate e terre ancora piagate e cieli plumbei e freddo gelido e caldo atroce. Ed eravamo esposti alle ire del Pianeta vigliaccamente ferito, che ancora reagiva con i suoi violenti, inarrestabili uragani e le grandi, incontrollabili alluvioni e i suoi terremoti di incommensurabile forza. E i venti sterminatori che diffondevano morbi non curabili”.
Il romanzo tratta temi importanti, forti mettendo in luce la pericolosità degli eventi che ci stanno colpendo, ma a sua volta la lettura risulta leggera e scorrendo le pagine capiamo che i destinatari sono i giovani in quanto rappresentano la speranza, la possibilità che siano in grado di far propria la memoria storica e far si che attraverso la consapevolezza possano rendere il mondo migliore di come è ora. Memorie dal futuro un fondersi di passato e ciò che verrà in cui si intrecciano storie, saggezza, politica, filosofia e religione.
[©Gaia Micheletti per Le frasi più belle dei Libri…]