AUTORE: Tito Malinverno
TITOLO: Nemmeno un istante, X
EDITORE: 0111edizioni
GENERE: Giallo, Thriller
TRAMA
La non-vita di Tito Malinverno è andata a sbattere. Le persone che l’hanno tenuto in pugno per anni adesso chiedono il conto e lui deve pagare. A Malinverno restano due soli giorni di vita che lui riempie di amore e follia mentre attorno a lui si accumulano i cadaveri di amici e nemici fino alla resa dei conti finale.
Tra colpi di scena, suspense e passione, Tito Malinverno va incontro al suo destino con disincantata accettazione fino al rocambolesco doppio finale nel quale viene svelato cosa accade dopo la parola ‘Fine’, rivelandoci l’inatteso che si cela sotto le nostre maschere.
FRASI
“Esistono solo due cose per me: adesso e il momento in cui la bacerò.”
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“Ma a quanto pare oggi è merce rara: il parlare è di tutti, l’ascolto di nessuno.”
Tito Malinverno, “Nemmeno un istante, X”
“«“Mamma” è la parola che sento ripetere più spesso dalle persone. I bambini strepitano per avere l’attenzione della mamma, gli adulti telefonano alla loro mamma, la mamma è ovunque, che sia fisicamente presente o assente, la mamma è nei discorsi di chiunque.»”
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“Ebbene sì, lo ammetto. Sono reo confesso del crimine letterario più spregevole, il peggiore: fare l’amore con il lettore.”
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“Penso alla Gnetty, la mia inarrendevole anima, al dolore che si porta e si porterà dentro nei giorni a venire e per il quale io non dispongo di alcun anestetico, anzi, sono io stesso il pungolo che scava nella carne.
Anima e carne, il respiro di me e di te.
Ho avuto un grande futuro.”Tito Malinverno, “Nemmeno un istante, X”
“Questo è il mio battesimo: il lago mi riconosce come suo figlio e io finalmente conosco mio padre.
Dimmi, papà, sei orgoglioso del tuo figliolo pazzo? Sei fiero di come spremo dalle parole il succo di un dolore antico e lo distillo in concentrato di commozione e pianto?
L’ululato del vento sull’acqua mi porta il suo silenzioso e potente assenso e io comprendo che l’ho aspettato per una vita intera. È notte di rivelazioni questa, così come io mi sento rivelato a me stesso.”_____
“Quanto amore in questa stanza, tanto amore che fa male, tanto amore che si muore.”
Tito Malinverno, “Nemmeno un istante, X”
RECENSIONI
Dopo mesi d’attesa torniamo a parlare di Tito Malinverno grazie alla pubblicazione del secondo capitolo “Nemmeno un istante, X”. La vicenda riprende esattamente da dove si era interrotta nel primo volume, in cui ritroviamo un Tito decisamente nei guai. Il Bellini è stato rintracciato, ormai è solo questione di tempo prima che sulla loro vita cali il sipario. Il tempo diventa improvvisamente un nemico a cui però non si può sfuggire, e nemmeno il nostro protagonista fa eccezione.
È con questa premessa che i lettori si immergono per la seconda volta nel mondo di Malinverno, accompagnati da un senso di ansia e di speranza. In quest’ultimo capitolo ritroviamo anche la Gnetty e due new entry: Manfredo Benvegnù e la mamma della Montini.
Il primo è niente di meno che il sostituto di Virgilio, colui che deve vegliare su Tito, e risulta essere da subito un personaggio complesso, che si fa fatica a decifrare. Se da un lato si mostra gelido nell’eseguire gli ordini impartiti, dall’altro si mostra recalcitrante, quasi dispiaciuto. Per di più l’intesa che si viene a creare tra Tito e Benvegnù è particolare, quasi surreale. È quel tipo di personaggio che quando credi di averlo finalmente capito, ecco che le carte in tavola vengono rimescolate e ci si ritrova al punto di partenza.
Il secondo è la Wanda, una donna che interviene poco nella vicenda ma quando lo fa non le manda di certo a dire, regalando più di un sorriso al lettore. È quel time-out che rende tutto più leggero, che ti fa dimenticare la terribile situazione in cui verte la vita di Tito.
Anche questa volta l’autore ha creato un piccolo gioiellino, condito da un’ottima caratterizzazione dei personaggi e da descrizioni dettagliate ma mai eccessive. L’incontro tra Tito e la Gnetty è narrato in maniera deliziosa, così delicato ed intenso che si fa rileggere almeno una seconda volta. L’idea di rivolgersi direttamente al lettore, senza filtri, viene ripagata dal rapporto quasi tangibile che si viene a creare tra Tito e il lettore, che arriva a sentirsi parte del libro stesso.
Lo stile utilizzato dall’autore è rimasto invariato, è coinvolgente e fa in modo che il lettore resti sulle spine dalla prima all’ultima pagina. Non mancano inoltre momenti di riflessione, di pungente critica sociale che scuoterebbe nel profondo qualsiasi animo umano. Il messaggio arriva forte e chiaro, basta solo saperlo cogliere.
Personalmente ho adorato il ritorno del Malinverno, perché fin dal primo momento ti entra nel cuore e difficilmente ne esce, è uno di quei personaggi che ti restano dentro e si fanno ricordare anche dopo mesi dalla conclusione del libro.
In definitiva, “Nemmeno un istante, X” si conferma all’altezza del primo libro, andando a concludere una duologia che merita in tutti i sensi. Assolutamente consigliato.
©Giulia Longarini