“Qualcuno con cui correre” – David Grossman

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FRASI

“C’è un momento in cui si compie un piccolo passo, pensò, si devia di un millimetro dalla solita via, a quel punto si è costretti a posare anche un secondo piede e d’un tratto si finisce su un percorso sconosciuto. Ogni passo è più o meno logico, conseguente al precedente, eppure di colpo ci si ritrova in un incubo.”

[David Grossman, Qualcuno con cui correre]

 

“Libero come una stella che devia dall’orbita e solca il firmamento lasciandosi dietro una scia sfavillante.”

[David Grossman, Qualcuno con cui correre]

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“Sappi che ogni storia, in qualche punto profondo, si rifà a una grande verità, anche se questa non sempre ci è chiara.”

[David Grossman, Qualcuno con cui correre]

 

“Hai bisogno di uno con una mano grande così.[…] Uno che se ne sta con la mano alzata, forte, ferma, come la statua della Libertà, ma senza quel cono gelato. Solo con la mano aperta, in alto e allora tu… […] tu da lontano, da qualsiasi punto della terra, vedrai quella mano e saprai che lì potrai posarti e riposare.”

[David Grossman, Qualcuno con cui correre]

 

“Questa Tamar è così…non riusciva a trovare la parola adatta. Così intelligente, certo. E anche malinconica, molto, e disillusa. Toccava la corrente a mani nude.”

[David Grossman, Qualcuno con cui correre]

 

“Ma perché non funziona tutto come nei film? Perché gli estranei in metropolitana, invece che limitarsi a guardarti, non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo?
Perché dopo trent’anni, in un caffé del centro, non rincontri mai la persona per cui hai lottato? Perché le madri fanno fatica a capire i propri figli e i padri ad accettarli?
Perché la frase giusta arriva sempre
durante il momento sbagliato?
Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia, di arrivare davanti al portone di qualcuno,farlo scendere, scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire:
“non importa, l’importante è che sei qui”? Perché non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice: ‘non ti ho mai dimenticato’?
Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi, più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi, meno vergognosi, meno fragili, sono sicura che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare, per vedere persone che amano come noi non riusciamo, per vedere persone che ci rappresentano, per vedere persone che,
fingendo, riescono ad essere più sincere di noi.”

[David Grossman, Qualcuno con cui correre]