“Quel che la marea nasconde” – María Oruña

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AUTORE: María Oruña
TITOLO: Quel che la marea nasconde
EDITORE: Ponte alle Grazie
DATA USCITA: 14/06/22
GENERE: Narrativa

TRAMA – Quel che la marea nasconde


Judith Pombo, facoltosa imprenditrice e presidente del più esclusivo tennis club di Santander, viene ritrovata morta nella cabina della goletta di proprietà del circolo, quando a bordo sta per svolgersi una cena di gala.

È stata pugnalata al cuore, ma la cabina era chiusa dall’interno, non c’era nessuno oltre al cadavere e dell’arma del delitto non v’è traccia… Così alla tenente della Guardia Civil Valentina Redondo tocca affrontare il caso più complicato della sua carriera proprio mentre cerca di ricuperare un equilibrio e un senso nella vita privata, segnata da un recente dramma.

Lei e la sua variegata squadra si immergeranno nei più torbidi segreti dell’alta società, imparando a conoscere la vittima, donna potente e prepotente, e gli invitati presenti a bordo nella sera fatale: ognuno di loro potrebbe credere, a torto o a ragione, di avere qualcosa da guadagnare dalla morte di Judith.

María Oruña rende esplicitamente omaggio ai classici gialli della «camera chiusa» in un romanzo moderno e originale. Con grande maestria, costruisce personaggi credibili e capaci di evolversi − fra cui spiccano le due figure della protagonista e della vittima, diversissime ma entrambe forti, indipendenti, ossessionate dal controllo − e un intreccio appassionante che, senza lasciare un attimo di tregua, pone sfide continue alle capacità deduttive del lettore.

FRASI

“Chi non è mai caduto in ginocchio? A volte la crepa che finisce per rompere il ghiaccio è piccola e poco rilevante. Una di quelle cose che capitano nella vita, che devi superare, perché le cose stanno così. Ma il barometro delle anime è volubile e capriccioso. Un giorno possiamo sopportare la catastrofe più grande, per soccombere il giorno dopo a una più piccola.”

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“La famiglia, sempre la famiglia… a volte è come un pozzo buio e scivoloso da cui fatichiamo a uscire, ma in altre occasioni si illumina di un amore incondizionato e potente, che ci salva.”

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“Certe notti ci conducono al completo scompiglio, a una deriva nella quale sappiamo sarà quasi impossibile recuperare la rotta.”

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“Esiste una sofferenza, una tristezza, che quando è molto profonda ci rimane dentro e ci ricorda chi siamo. Ma non succede niente, ci si può convivere e vedere comunque sorgere il sole. Non succede niente, hai capito? Ma se quel dolore lo tieni tutto dentro, se lo lasci marcire, ti trasformerai in un mostro.”

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“Doveva abituarsi, era così che girava e andava il mondo, e non poteva lasciarsi ferire da tutto ciò che simbolicamente le ricordava le sue perdite.”

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“Be’, vedi, fino a quando sei entrata dalla porta” […] “era come se mi mancasse metà corpo.”

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“Com’era possibile che in un mondo con tanti milioni di persone solo una potesse farla sentire in quel modo, indifferente a tutti gli altri? Né tempo, né distanza, né modo. Niente aveva importanza se incontravi un mistero in carne e ossa che, indifferente a ogni logica, ti faceva navigare verso un luogo inaspettato.”

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“Vai. Ma non dimenticare la strada di casa…”

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“La speranza è come un sussurro invisibile che ci protegge nelle spiagge deserte, che ci offre una possibilità in quell’orizzonte disegnato dalla linea dell’oceano. Lì, proprio lì, nella linea infinita, sappiamo che magari, forse, ci aspetta un po’ di luce. Ma non ci fidiamo con la fede cieca e priva di argomenti degli ottimisti, bensì con l’entusiasmo dei bambini, che sanno di avere appena iniziato a leggere il libro del tempo.”

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RECENSIONI

Quando Judith Pombo, presidente del Club di tennis di Santander, viene trovata morta nella sua cabina della Goletta Giralda, sull’imbarcazione con lei ci sono altri sette ospiti, oltre l’equipaggio. Ognuno di loro ha un motivo per desiderare la morte di quella donna austera, fredda e sgarbata.
Ma la cabina è chiusa dall’interno e nel momento in cui si è sentito l’urlo erano tutti intorno al tavolo, pronti per il pranzo.
È questo lo scenario che il tenente Valentina Redondo deve analizzare. Una morte, forse un suicidio, ma se fosse un omicidio?

Quel che la marea nasconde” ci presenta un romanzo giallo del genere “a camera chiusi”, come Agatha Christie insegna. Una trama dai fili intrecciati, che da sbrogliare sembra impossibile. Eventi, moventi e storie si accavallano, confondendosi.
A Valentina l’onere di trovare il bandolo.

Valentina: con gli occhi di due colori diversi, come appartenenti a due persone distinte, come se fosse divisa a metà. E forse in realtà lo è.
Tragici eventi l’hanno ricoperta di cicatrici, sia fuori che dentro plasmandola nel fantasma di sé stessa.
È solo facendo il suo lavoro che trova pace. Eppure questo caso sembra toglierle il sonno….

Coinvolgente, ricca di dettagli, descrizioni talmente realistiche che sembra di vedere ciò che viene raccontato, la scrittura di Oruna si sta ritagliando un posto notevole tra gli autori gialli.
Magnifica la sensazione che si proverà nell’attimo rivelatore: quell’istante in cui tutto appare chiaro, una singola frase e tutto quello che è stato prima bisogna ripensarlo sotto una chiave diversa.

©Martina Caruso

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