“Randagi” – Angela Longobardi

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AUTORE: Angela Longobardi
TITOLO: Randagi
EDITORE: Independently published
GENERE: Narrativa

TRAMA – Randagi

Daniela è la figlia della sindaca ed è innamorata di Lorenzo, il figlio del boss. Gabriele è il cugino di Daniela e soffre di afasia. Ismael spesso dorme nella stazione abbandonata dove il loro gruppo si ritrova. È lì che Greta li incontra per la prima volta e cerca di usarli come distrazione dalla sua depressione.

La narrazione si alterna tra il prima, quando hanno diciotto anni e una vita davanti, e il dopo, quando sono grandi e non sono più gli stessi. A cambiarli è stato l’omicidio che li ha separati e spinti in direzioni diverse.

FRASI

 

“Per un attimo pensò che a pizzicarle la pelle fosse il sentimento che aleggiava nell’aria, un amore adolescenziale, immaturo, frettoloso, ma si rese conto presto che si trattava di qualcosa di molto più semplice: si sentivano tutti a loro agio uno con l’altro. Poteva vederlo nelle loro gambe incrociate ai piedi del divano, in nodo di quattro paia. Era quello che aveva attirato Greta dal primo momento: la sensazione di unione, di quel tipo di amicizia che vedeva in TV.”

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«È al mio fianco. Questo è il suo posto»

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“È cosi che alcune persone se ne vanno: senza grandi scene da film d’azione, nessun combattimento,nessuna fuga disperata. Solo sangue e bossoli. E un corpo, riverso a terra in un completo blu stropicciato dall’ultimo dispetto compiuto.”

Angela Longobardi, Randagi


RECENSIONE

Incredibile, questo mi viene da dire.
Angela Longobardi la scopro con Randagi, un romanzo breve, scorrevole dove si alterna un prima e un dopo dando modo di conoscere Daniela, Lorenzo, Gabriele, Ismael e Greta da appena diciottenni, con la voglia di diventare grandi, a quando ormai grandi lo sono diventati.

Ogni singolo personaggio si fa amare, con tutti i propri sbagli.
Daniela e Lorenzo vivono una relazione che, date le loro realtà così differenti, ha già un finale scritto.
Gabriele che convive con l’afasia, ha accanto Ismael che sembra essere l’unico a capire le parole che non dice e poi Greta, che arriva all’improvviso in questa famiglia trovata, cercando di vincere la sua depressione.

Si parla di vita, vita vera, che senza rendercene conto, non è così lontana da noi; quella realtà che quando non ci tocca personalmente, ne dimentichiamo l’esistenza.

Randagi, ti scalda il cuore raccontando di rapporti che nascono dalle difficoltà, ma allo stesso tempo è capace di scuoterti nel profondo.
Un libro per chi ama i romanzi di crescita, con un pizzico di malinconia che rende il tutto ancora più incredibile.

©Sharon Altamura per Le frasi più belle dei Libri…

 

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