“Runk. Una vita in trenta giorni” – Annalisa Arcoleo

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AUTORE: Annalisa Arcoleo
TITOLO: Runk. Una vita in trenta giorni
GENERE: Narrativa

TRAMA

Trenta giorni”: le parole pronunciate dal bambino che appare in sogno a Mario, e che sconvolgeranno la sua esistenza. Mario Galanti, siciliano di trentacinque anni, un uomo molto comune che si è sempre accontentato. Lavora in un call center per un capo che non perde occasione di mettergli i piedi in testa; ama Anna, la ragazza del bar, da una vita, ma non ha mai avuto il coraggio di parlarle. Il bambino del sogno apre gli occhi a Mario, che inizia a chiedersi che cosa vorrebbe dire avere l’ultimo mese di vita. Si rende conto di aver messo da parte sogni e passioni per trentacinque anni, e che adesso, è il momento di rimediare all’errore più comune degli esseri umani: il cattivo uso del tempo. Pensare che tutto è rimandabile, quando il nostro tempo è limitato. Mario stila una lista delle cose da fare in trenta giorni, e questo è solo il primo passo.


FRASI

– Quasi quasi mi piace questa vita, va. E’ proprio l’approccio che è diverso e che me la fa godere. Non ho cambiato città, non ho cambiato amici, non ho cambiato neanche ufficio a dirla tutta, eppure sono cambiato io, ho cambiato il mio modo di vedere e di vivere quello che già avevo, e cambiando ho fatto in modo che le cose intorno a me migliorassero, ma le avevo già sotto il naso.


RECENSIONI

Opera prima di Annalisa Arcoleo, questo breve romanzo.
Breve ma notevole. Letto tutto d’un fiato, non ha mai battute d’arresto. Ritmo costante, piacevole dall’inizio alla fine. Finale per niente ovvio ma sentito e importante. È il caso di dire: Mario, uno di noi. Il protagonista con tutte le sue fragilità, paure, imperfezioni, da’ voce a tutti coloro, molti di noi, che non hanno avuto il coraggio di buttarsi nella vita e viverla. Per Mario è stato questo sogno che lo “costringe” a fare in fretta, lo obbliga a guardarsi intorno. Ad aprire le mani e vedere che cosa c’è dentro dopo trentacinque anni.
Vero che a volte si vive come esseri immortali, perché in fondo siamo tutti convinti che c’è sempre tempo.
Per dire Ti voglio bene, per conservare sogni e sentimenti.
In questo romanzo delizioso, semplice, divertentissimo, l’autrice affronta in modo solare l’argomento del tempo inteso come vita vissuta appieno. Lo fa con una simpatia e delicatezza disarmanti. Eppure non si può chiudere questo libro senza farsi delle domande.
Un piccolo gioiello di scrittura.
Namastè.

[©Paola Sanna]

 

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