“Sembrava bellezza” – Teresa Ciabatti

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FRASI

“Ma adesso è primavera e attorno a questo tavolo potete scambiarci per una famiglia. Non solo per età apparente, anche per attitudine – i ruoli sono postura, null’altro.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Cos’è del resto questo impeto di protezione, questa lotta spavalda, contro le intemperie? Pronte a bagnarci, gelarci, ammalarci, cadere, precipitare, precipitare al posto delle figlie.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

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“Va bene, anticipata è un’aggiunta mia, automatismo del tempo interiore retrodatato rispetto a quello esteriore. A quarantasette anni fatico a staccarmi dalla giovinezza, i miei ricordi sono laggiù, e anche io. Ho sedici anni. Ho sedici anni e pattino nel corridoio di casa di Federica, mano nella mano, occhi azzurri.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Dagli anni in lei ho imparato il coraggio anche in sua assenza, ho fatto scorta di audacia. Dormire in case vuote, camminare in strade buie, nel bosco, quello che da piccolissima lei chiamava giungla, e che mi era parsa una metafora perfetta della nostra famiglia.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Quella bambina che prende i contorni di qualcosa destinato a soffrire tanto quanto mi somiglia. In lei cerco me stessa, mi trovo. Salto temporale: proiezione inesatta.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Esiste un momento nella perdita di una persona amata in cui si piange se stessi. Per noi perduti con lei.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Solitudine, futuro sconosciuto che incombe, quel sovrapporsi, fondersi, sommarsi per formare un unico individuo forte, meno spaurito, leggermente meno, meno di chi. Di me, di te. Delle ragazze della botola, di Livia, si quel che resta di Livia tra i cespugli del giardino al piano terra della palazzina rosa del quartiere signorile.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Nondimeno, oltre ai silenzi, all’isolamento con il walkman a tutto volume nelle orecchie, intuiamo sofferenza. Cosa ti manca Livia? Ci verrebbe da chiedere e non chiediamo. Cosa rimpiangi, rincorri, ricordi, rivendichi? Il film, il bambino? C’è mai stato il bambino? E nel caso: maschio o femmina? Chi era la creatura a cui hai rinunciato?”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Nessuna spiegazione da parte mia, nessuna domanda da parte sua. Benvenuti nell’intimità. Nella comprensione che non necessita parole. La sorellanza che nasce unicamente nell’adolescenza e che, nonostante allontanamenti, trent’anni di lontananza, perdura nelle cellule, nel corpo, quanto la giovinezza nella mente, guarda i malati di Alzheimer.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Ed ecco l’attenzione su di me/noi. La senti, Federica? Torniamo alla realtà, torniamo ad essere due. Senti l’elettricità dell’istante speciale che potrebbe durare in eterno e renderci immuni?”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Facendo un esame di coscienza la mia vita va letta sotto la luce del desiderio di rivalsa. Ogni rapporto, dentro e fuori casa, ha preso la forma del torto da vendicare.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Nei letti, sotto maschi eccitati, io vedo loro, tutti loro che non mi hanno amata, imprimendo sulla mia persona fragile un marchio. Dunque: non è di quei ragazzi, degli ex compagni di scuola, la colpa dell’infedeltà, di me che ho iniziato a tradire mio marito?”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]

 

“Come funziona la mente umana. Funziona in modo differente per ciascuno di noi in base al percepito, e anche alle caratteristiche fisiche. La stessa esperienza ha tante versioni quante le persone che l’hanno vissuta.”

[Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza]