“Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto” – Paulo Coelho

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AUTORE: Paulo Coelho
TITOLO: Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto
TRADUTTORE: Rita Desti
EDITORE: La nave di Teseo
GENERE: Narrativa

TRAMA – Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto

In ogni storia d’amore c’è qualcosa che avvicina i protagonisti all’eternità, ai misteri del divino, all’essenza della vita: in un sorriso, in una carezza, in uno sguardo o in una frase magari lasciata a metà, gli amanti sanno sempre cogliere i segnali che il cuore invia loro per dirigerne il cammino lungo il sentiero della perfezione.

Ma cosa accade quando, nell’adolescenza, un grande amore viene sacrificato alla timidezza, allorché le parole si rifiutano di salire alle labbra e il futuro si perde nei colori autunnali di una quercia che domina una piazza? Cosa si prova quando, dopo undici anni, si ritrova l’innamorato e si scopre che sta percorrendo la via della santità ed è in grado di compiere miracoli?

Quali sono i pensieri (e le speranze) che rimbombano nella mente e che fanno sussultare il corpo con singhiozzi o risa?

Per Pilar, il sogno di un’esistenza al fianco dell’amato sembra dissolversi nelle gelide acque del fiume Piedra, ma talvolta anche i gorghi, le cascate e i ciottoli di un torrente – insieme a un rumore di passi alle spalle – possono reinventare il destino e far comprendere che “amare significa comunicare con l’altro e scoprire in lui una particella di Dio”.

FRASI

“Se lui deve fare una scelta, che la faccia subito.
Così lo aspetterò. Oppure lo dimenticherò.
Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.”

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Che le mie lacrime scorrano lontano, perché il mio amore non sappia mai che un giorno ho pianto per lui.

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“Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia, la solitudine in ricordi.”

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È necessario correre dei rischi – diceva lui – Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l’inatteso accada.

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Tutti i giorni, con il sole Dio ci concede un momento in cui è possibile cambiare ciò che ci rende infelici.

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A volte la felicità è una benedizione, ma generalmente è una conquista.

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Meschino colui che ha avuto paura di correre rischi. Perché forse non sarà mai deluso, non avrà disillusioni, né soffrirà come coloro che hanno un sogno da perseguire.

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Che cosa ne hai fatto dei miracoli di cui Dio ha disseminato i tuoi giorni? Come hai impiegato le doti che il tuo maestro ti ha affidato? Le hai sotterrate in una fossa profonda, perché avevi paura di perderle. Allora la tua eredità è questa: la certezza di aver sprecato la vita.

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Certe persone vivono in lotta con le altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.


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