“Tre figlie di Eva” – Elif Shafak

0
472

AUTORE: Elif Shafak
TITOLO: Tre figlie di Eva
EDITORE: Rizzoli
GENERE: Narrativa

TRAMA – Le tre figlie di Eva

Peri ha trentacinque anni, tre figli, un marito e una vita agiata nella città dov’è nata, Istanbul. Si sta recando a una cena lussuosa quando le viene rubata la borsa. Lei reagisce, i ladri scappano e dalla borsa cade una vecchia polaroid in cui compaiono quattro volti: un uomo e tre giovani ragazze a Oxford. Una è Shirin, bellissima iraniana, atea e volitiva; la seconda è Mona, americana di origini egiziane, osservante, fondatrice di un gruppo di musulmane femministe e poi Peri, cresciuta osservando il laico secolarismo del padre e la devota religiosità islamica della madre, incapace di prendere posizione sia nella disputa famigliare sia nel suo stesso conflitto interiore.

Tre ragazze, tre amiche con un retroterra musulmano, eppure così diverse: la Peccatrice, la Credente e la Dubbiosa. L’uomo nella foto invece è Azur, docente di filosofia ribelle e anticonformista, e sostenitore del dubbio come metodo di comprensione della realtà. A Oxford la giovane Peri cercava la sua «terza via», la stessa che predicava e professava Azur, di cui si innamora.

Sarà questo incontro a sconvolgerle la vita, fino allo scandalo che la riporterà in Turchia. “Tre figlie di Eva” è un romanzo intenso e ambizioso che affronta e indaga temi importanti come la spiritualità, la politica, l’amicizia, i sogni infranti e la condizione della donna. Ma soprattutto è un romanzo sulla Turchia contemporanea, su quei contrasti che agitano oggi il paese – nelle parole di Elif Shafak – «delle potenzialità inespresse».

FRASI

“Fare del male e farsi del male è una caratteristica umana.

_____

“Il tempo è un abile sarto e aveva cucito insieme alla perfezione i due tessuti che rivestivano la sua vita: ciò che gli altri pensavano, e ciò che ne pensava lei. La sua percezione di sé e l’impressione che dava all’esterno formavano un tutt’uno, talmente collaudato che neppure lei avrebbe più saputo dire quanta parte della giornata era definita da quel che ci si aspettava da lei e quanta da quello che lei veramente voleva.

_____
“Da qualche anno aveva deciso di accontentarsi di quello che aveva. Perciò rimase sorpresa quando, in un giorno normalissimo di primavera, sistemata e rispettata, si ritrovò a fissare il vuoto che aveva nell’anima.
_____
“Come una bacchetta magica finita nelle mani sbagliate, il traffico trasformava i minuti in ore, gli esseri umani in bruti e qualsiasi traccia di salute mentale in pura pazzia.
_____
“Se un numero sufficiente di occhi osserva la stessa allucinazione, questa si trasforma in realtà; se un numero sufficiente di persone ride della stessa miseria, questa si trasforma in una barzelletta di cui sghignazzare tutti insieme.
_____
“Era diventata una di quelle stupide materialiste che individuano chi sono e dove sono solo in ciò che possiedono? Sperava proprio di no.
_____
“Forse Plutarco aveva ragione, dopo tutto: il Fato guida chi si lascia guidare, mentre chi come lui si opponeva veniva travolto a forza.
_____
“Era terrificante, la velocità con cui il passato condiviso, come un dolore liquido, s’infiltrava nei silenzi del presente.
_____
“Quando ci innamoriamo trasformiamo l’altro nel nostro dio: si è mai vista una cosa più pericolosa? E se l’altro ci riama, reagiamo con collera, odio, risentimento… L’amore per certi versi somiglia alla fede. E’ una sorta di fiducia cieca, no? La più dolce delle euforie, la magia di collegarsi a un essere al di là di noi stessi, così familiari e limitati. Ma se perdiamo la testa per amore, o per fede, ecco chi si trasforma in un dogma, in una fissazione. La dolcezza si inacidisce. Soffriamo per mano di dèi che noi stessi abbiamo creato.
_____
“Il mondo è pieno di pericoli; caos e disordine si annidano in ogni angolo. Il male è il castigo divino per le nostre azioni o l’operato volubile di un fato arbitrario? Se è la casualità a regnare, che senso ha cercare di essere persone per bene? Come si fa ammenda per le colpe passate, se non comportandosi diversamente?
_____
“Sempre tra qui e lì, timorosa di attrarre l’attenzione su di sé, restia a schierarsi, talmente occupata a non scontentare nessuno da finire sempre per scontentare tutti. Malgrado ogni suo tentativo di cambiare, non era forte abbastanza da superare la paralisi emotiva radicata nella sua anima.
_____
“Detestava la gente che chiedeva perdono per delle sciocchezze, quando nella vita c’erano scuse ben più importanti che non si sarebbero mai potute esprimere.
_____
“Si ripeteva da sempre che chi non sa incassare non deve fare a botte, perché non saprebbe uscirne vincitore.
_____
“Ci sono persone perfettamente capaci di godere delle disgrazie altrui; atteggiamento insensato quanto il pensare di riempirsi la pancia con la fame altrui.
_____
“Si sentì perduta; la già sottile cima che la teneva ormeggiata alla terraferma si spezzò e lei se ne andò alla deriva in acque sconosciute, senza sapere da che parte dirigersi.
_____
“Aveva fatto irruzione nella sua vita lasciandosi dietro solo macerie.
_____
“Avrebbe preferito starsene a casa e trovarsi immersa in un romanzo: leggere era il suo modo per rimanere connessa con l’universo. Ma la solitudine è un privilegio raro.
_____
“La compassione non è mai un ripensamento: o è spontanea, o è del tutto assente.
_____
“Il senso di privazione sarebbe arrivato più tardi; e come ogni cosa posticipata, con una forza tale da far credere che volesse recuperare il tempo perduto.
_____
“Senza che nessuno lo sapesse, spense il fuoco che aveva dentro riducendolo in cenere.
_____
“Imparò molto presto che non esistono dispute più dolorose di quelle famigliari.
_____
“C’è una regola che ho imparato a rispettare, e ti consiglio di fare lo stesso. Non credere mai a niente se non lo hai visto con i tuoi occhi, sentito con le tue orecchie, toccato con le tue mani e afferrato con la tua testa.
_____
“Dagli altri si impara sempre qualcosa: alcuni insegnano la bellezza, altri la crudeltà.
_____
“Che bizzarria, la piena del passato arrivava proprio quando il disordine s’infrangeva sulle sponde del passato.
_____
“Con profonda obbedienza si sarebbe attenuta a ciò che ci si aspettava da lei, tornando sui propri passi là dove aveva deviato dalla retta via, sempre attentissima a non provocare sorpresa o sconcerto, più normale e più innocua che poteva.
_____
“Certe volte, la sua mente le metteva paura.
_____
A lei, non interessava vincere: voleva solo una tregua, una temporanea sospensione del dolore.
_____
“Le abitudini quotidiane cambiano, i caratteri si modificano, le alleanze vengono meno, le amicizie finiscono, e persino i vizi vengono abbandonati, ma la cosa più difficile da cambiare in questa vita è l’attaccamento a un posto.
_____
“Che fossero uomini o donne, ad affascinarla erano sempre le persone con un passato di percorsi tortuosi, un’incertezza negli occhi e cicatrici invisibili nell’anima. Generosa del suo tempo e leale fino all’estremo, diventava amica di quei pochi con una dedizione e un affetto incrollabili. Ma per tutti gli altri, che costituivano la maggioranza, il suo interesse si trasformava presto in noia, e quando si annoiava non voleva altro che scappare.
_____
“Si controllò un’ultima volta allo specchio. Il viso che le restituì lo sguardo era pallido, inquieto; il viso di una persona che ha smarrito il proprio spirito senza rendersene conto..
_____
“Per la prima volta le passava per la mente che la donna che l’aveva messa al mondo, la donna che aveva visto ogni giorno da quando era nata e da cui si aspettava la soddisfazione di ogni bisogno e di ogni capriccio, potesse essere stata una persona diversa, prima che nascessero lei e i suoi fratelli. Era un pensiero fastidioso. Fino a quel momento sua madre era stata una terra cognita di cui conosceva ogni vallata amena, ogni lago sereno e ogni montagna innevata. Non le piaceva, la possibilità che esistessero parti di quel continente ancora inesplorate.
_____
Mi trovo in un limbo perpetuo. Forse voglio troppe cose tutte insieme, e nessuna con ardore sufficiente.
_____
Il loro matrimonio era così saldamente instabile; una scala che traballava, eppure ancora resisteva agli attacchi del tempo.
_____
Si adeguava, ma con un sottofondo di dolore.
_____
Sebbene la intimidisse un poco, non poteva fare a meno di sentirsi attratta dalle sue chiacchiere interminabili, dalla sua fiducia in se stessa e dalla sua audacia. Si desidera sempre quel che non si possiede.

_____

Era schiacciata fra quello che ci si aspettava da lei e quello che avrebbe voluto essere.

_____
Spezzare le catene è molto più difficile, se alcuni di noi adorano restare incatenati.
_____
Certuni vogliono cambiare il mondo, altri i loro compagni o gli amici. Pochissimi vogliono ricostruire se stessi… Quella sì che sarebbe un’impresa. Non se ne avvantaggerebbero tutti quanti, al mondo?
_____
Si ritraeva, come i ricci quando si appallottolano. Si proteggeva dalla gioia.
_____
Nella diga che aveva eretto nel corso degli anni per bloccare il flusso di emozioni indesiderate verso il cuore, era apparsa una crepa; e adesso, da quel minuscolo pertugio stillava un rivoletto di malinconia.
_____
In quel momento si sentiva come un ciottolo di fiume, sballottato senza tregua dalla corrente.
_____
Non c’è saggezza senza amore. Non c’è amore senza libertà. E non c’è libertà se non abbiamo il coraggio di allontanarci da ciò che siamo diventati.
_____
In quella zona del cervello in cui è conservata la memoria c’è una scatoletta, un carillon, con lo smalto scheggiato, che emette una melodia ossessionante. Lì è riposto tutto ciò che la mente non vuole dimenticare, ma non osa ricordare. Nei momenti pesanti o traumatici, o magari anche senza un motivo chiaro, la scatoletta si spalanca e tutto quello che contiene si sparge in giro.
_____
Se mai dovessi innamorarmi di qualcuno sarà per la testa. Non m’importa dell’aspetto, dell’età o della posizione, ma solo del cervello.
_____
Ebbe un moto di tristezza. Il divario tra la persona che portava dentro di sé e quella che ci si aspettava che fosse le sembrava più ampio che mai.
_____
Non si sarebbe lasciata inibire, limitare, ridurre a qualcosa che non era.
_____
Era sempre così: nei momenti di tensione, proprio quando avrebbe dovuto agire e impegnarsi, come sospinta da una mano invisibile precipitava invece in un’abulia dalla quale vedeva il mondo intorno a lei sbiadire e appiattirsi in una specie di foschia, e i propri sentimenti affiochirsi, come lampadine svitate una dopo l’altra.
_____
Affrontava le crisi emotive allo stesso modo delle faccende di casa: raccoglieva i cocci con diligenza, proprio come riordinava i ninnoli sparsi per tutta la casa.
_____
Abbondanza e confusione andavano di pari passo.
_____
Il suo sguardo era raggiante, non pareva più nervoso. Non ci pensava più. In questo era bravo, nel sapere quando lasciar perdere.
_____
Per lei i problemi erano come punture di insetto, li grattava e rigrattava. Non riusciva a permettere che guarissero né a ignorarli.
_____
Stammi a sentire, gli uomini si dividono in due categorie: quelli che rompono e quelli che aggiustano. Ci innamoriamo dei primi ma poi sposiamo i secondi.
_____
Non condivideva le loro preoccupazioni; non aveva mai temuto né suo padre né suo marito e, quanto al rapporto con Dio, benché il suo non fosse sempre stato ottimo, era decisa a non temere nemmeno Lui. La vera fonte del suo disagio era tutt’altra: era lei stessa, la propria oscurità, a riempirla di trepidazione.
_____
Com’è facile, odiare una persona che si ama.
_____
Aveva la sensazione che solo quello contasse: le piccole cose.
_____
Secondo me non c’è niente di sbagliato nel reagire emotivamente. Siamo esseri umani, vale a dire che siamo guidati più dalle emozioni che dalla ragione. E allora perché squalificarle?
_____
In mezzo ai libri ci stava volentieri, perché le davano un senso di libertà impareggiabile.
_____
La spinta a provarci, andasse come andasse, era troppo forte per resistere. Adesso che aveva permesso al passato di infiltrarsi nel presente, era sopraffatta da un senso di rimpianto.
_____
Adesso poteva succedere qualunque cosa, e lei era pronta ad affrontarla. Sentiva la notte non fuori ma dentro di sé, come una forza che le cresceva in petto, le bruciava i polmoni, si faceva strada nelle vene, smaniosa di manifestarsi. Non c’è una sensazione di leggerezza, pensò, paragonabile a quella che si prova quando si sconfigge un’antica paura.
_____
La vita di ciascuno di noi è solo una delle molte possibili vite che avremmo potuto condurre. E sotto sotto, credo che lo sappiamo tutti: persino nei matrimoni più felici e nelle carriere più riuscite si ritrova un elemento di dubbio, nessuno può fare a meno di chiedersi come sarebbe andata se avesse preso un’altra strada…o altre strade, sempre al plurale!
_____
Quello, per lei, non fu un momento come un altro. Uno lo riconosce sempre, l’istante in cui s’innamora.
_____
Strano davvero, che tra tanti diversi tipi di ossessione, odio e amore differissero solo di qualche tonalità, come sfumature vicine sulla tavolozza di un artista.
_____
E cosa pensi sia preferibile? Ricordare o dimenticare?” “Entrambe le soluzioni hanno i loro svantaggi. Ma credo sia meglio dimenticare. Il passato è un fardello. A che serve ricordare, se non riusciamo a cambiare niente?”
_____
L’attrazione che provava per lui aveva conferito alla sua vita quotidiana un’intensità dolorosa. Leggeva ed equivocava ogni suo gesto, ogni sua parola, incapace di vederlo con un minimo di obiettività. Come un negromante che vedesse segni divini ovunque, anche lei cercava messaggi nascosti nelle frasi più banali.
_____
La sorte era una giocatrice d’azzardo a cui piaceva alzare la posta.
_____
Atteggiamento tipico. Dare la colpa dei nostri problemi agli altri.
_____
Avrebbe mandato a memoria ogni parola, ogni gesto, ogni offesa: era da sempre un’archivista coscienziosa, un’annotatrice di ricordi amari. Vedeva la memoria come un dovere, una responsabilità che andava onorata fino in fondo…benché intuisse che un fardello di quelle proporzioni, un giorno o l’altro, avrebbe finito per schiacciarla.
_____
Torpore. Questo cercava sopra ogni cosa. Se solo fosse riuscita a non provare nulla, a non ricordare nulla. Ma per quanto ci provasse, il passato continuava a tornare, e con il passato il dolore.
_____
Era stanca di se stessa, ferita dal passato, timorosa del futuro. Di anima oscura e natura confusa, timida come un tigrotto neonato eppure incapace di far onore allo spirito selvaggio che portava dentro…
_____
Trovare il coraggio di fare una cosa rimandata per tanto tempo era come tuffarsi in un mare gelido; un secondo di esitazione e non te la senti più.
____
Devono imparare ad affrontare le cose. Perché le cose succedono.
_____
Nel suo universo non c’erano abitudini ma solo rischi che valeva la pena di correre.

RECENSIONI

Questo libro l’ho scoperto per caso, perché mi è stato regalato. Non so dirvi se recandomi in libreria avrebbe attirato la mia attenzione: la narrativa contemporanea è un genere a cui mi avvicino solo quando mi sento particolarmente ispirata. Se passando tra gli scaffali non mi fossi fermata accanto a questo romanzo sarebbe stato davvero un peccato. Mi ha colpita sin dalle prime pagine e man mano che andavo avanti nella lettura mi identificavo sempre di più con la protagonista. Questo romanzo tratta temi molto attuali e che spesso spaventano per le conseguenze che alla volte provocano: la religione è uno di questi e il fanatismo, che alle volte si collega al credo, in particolare.

La storia che l’autrice ci narra offre tantissimi spunti di riflessione che sicuramente saranno diversi per ogni lettore. A me ha aiutato tanto nel mettere chiarezza tra i miei pensieri e i miei dubbi circa proprio il tema della religione: io sono passata da credente praticante ad atea e leggere di una ragazza, seppure non reale, che sente il legame con la sua religione ma che è attraversata da tante domande a cui cerca risposta con spirito critico mi ha fatto trovare un’amica.

Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti: ai credenti, agli atei e ai dubbiosi; a chi è di giudizio facile e si lascia guidare dai pregiudizi e a chi cerca di mettersi nei panni altrui; a chi si intende di politica e a chi vuole approfondire una cultura diversa dalla propria.

©Olga Buono

 

Le recensioni presenti in “Le frasi più belle dei Libri…” esprimono le opinioni personali del recensore. Ti suggeriamo di leggere i libri che ti proponiamo, a prescindere dal giudizio da noi espresso. Qualora volessi esprimere la tua opinione invia commenti o recensioni tramite il modulo presente nel nostro sito web.