“Ladri di facce” – Elena Pagani, Alessandro Meluzzi

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AUTORE: Elena Pagani, Alessandro Meluzzi
TITOLO: Ladri di facce
EDITORE: Oligo
GENERE: Psicologia

TRAMA

È possibile contribuire alla risoluzione di casi, volti a rendere giustizia a vittime di reati, disegnando? L’approfondimento artistico-scientifico, espanso in contesti tradizionali di ricerca investigativa, ha particolare valenza per raggiungere questo obiettivo? Il ricordo traumatizzato è raffigurabile graficamente? La sua definizione, suggestionabile come la memoria, è attendibile? L’analisi delle risposte a queste domande è definita nell’operato del Disegnatore Anatomico della Polizia Scientifica che, protagonista nel rendere graficamente visibile chi, o cosa, è necessario cercare, illustrerà modalità tecniche esplicative.


RECENSIONI

La giustizia ha numerosi volti: quello dell’inquirente attento, dell’avvocato scrupoloso, del giudice equilibrato. Ma è anche grazie al lavoro di figure molto meno conosciute, che lavorano ogni giorno con professionalità e perizia, se spesso è possibile individuare l’autore di un crimine o rintracciare una persona scomparsa. Il Maestro d’Arte Elena Pagani, in servizio presso la Polizia Scientifica, ci conduce attraverso i meandri dell’arte e della memoria, anche grazie al prezioso contributo dello psichiatra Alessandro Meluzzi.

Insieme, ci consentono di avvicinarci – probabilmente per la prima volta – alla figura del disegnatore anatomico, facendoci comprendere la complessità e l’importanza del ruolo. Con il suo corredo di matite colorate, il disegnatore aiuta testimoni o vittime di reati a ricostruire la fisionomia della persona da individuare. Il lavoro, però, non è affatto semplice. Non solo perché ricreare a mano libera il volto di una persona, partendo dal nulla, è di per sé difficoltoso.

È necessaria la giusta calma, la volontà di collaborare del testimone o della vittima, l’assenza di influenze esterne che possano aver condizionato, anche inconsciamente, il risultato finale. Ma anche perché c’è un enorme ostacolo da superare: quello relativo al ricordo. Lo psichiatra Meluzzi, in maniera semplice ma esaustiva, ci consente di individuare potenzialità e limiti della memoria umana. Vengono quindi fornite una serie di informazioni circa gli elementi che possono influenzare il ricordo, soprattutto inconsciamente.

Il libro si chiude con una raccolta di casi reali, che danno al lettore la percezione concreta non solo della difficoltà de lavoro svolto dal disegnatore anatomico, ma anche della sua estrema importanza e delicatezza. ​
Ciò vale soprattutto per i casi in cui è necessario ricostruire il volto dell’autore di una violenza. Con dedizione e competenza, Elena Pagani si immerge nel dolore altrui, aiutando le vittime a rivivere quei terribili istanti. Questo restituisce loro non solo un po’ di fiducia nella
giustizia, ma anche una possibilità di rivincita – seppure sempre troppo amara – nei confronti dei loro aggressori.

La lettura di questo libro, affascinante e a tratti dolorosa, è consigliata a tutti coloro i quali per mestiere si interfacciano con testimoni o vittime di reati. Il libro contiene infatti numerosi spunti di riflessione, utili per agire con maggiore consapevolezza in sede di esame testimoniale o di interrogatorio. Il libro è però una vera e propria perla anche per tutti gli appassionati del genere o, semplicemente, per quelli che rimangono affascinati dai meccanismi della nostra mente e della memoria in particolare.

Scoprirete quanto può essere labile un ricordo, da cosa può essere influenzato e in che misura la nostra mente è in grado di ingannare gli altri e, prima di tutti, noi stessi. Quello scritto da Elena Pagani e Alessandro Meluzzi non è, allora, un manuale tecnico per gli addetti ai lavori. È molto di più. È un vero e proprio viaggio nella mente umana, un’immersione nella nostra memoria dalla quale potremmo riemergere con qualche certezza scalfita ma con una consapevolezza nuova: a volte, nei nostri ricordi rimane solo un’ombra sfocata di ciò che abbiamo davvero vissuto.

[©Antonella Venturi]

 
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