“Zucchero bruciato” – Avni Doshi

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AUTORE: Avni Doshi
TITOLO: Zucchero bruciato
TRADUTTORE: Francesca Martucci
EDITORE: Nord
DATA USCITA: 02/05/22
GENERE: Narrativa

TRAMA

Tara è sempre stata una ribelle, contro tutto e tutti. Costretta a un matrimonio di convenienza, è scappata di casa, si è presa diversi amanti, ha vissuto a lungo insieme con un guru e si è persino ridotta a fare la mendicante. In tutto ciò, sua figlia Antara, per lei, è sempre stata un peso, una valigia da portarsi appresso e poco più.

Però il tempo della ribellione di Tara adesso è finito; ha quasi sessant’anni e l’Alzheimer la sta consumando, a poco a poco ma inesorabilmente: lascia il fornello acceso per tutta la notte, dimentica le incombenze quotidiane, si ostina a telefonare ad amici morti da tempo. E non ricorda più i piccoli e grandi gesti crudeli nei confronti della figlia, che sono invece marchiati a fuoco nella memoria di Antara. Eppure, nonostante tutto, Antara si sente in dovere di occuparsi di quella madre che non si è mai presa cura di lei.

E così, mentre la convivenza forzata la induce a ripercorrere le pagine più dolorose del suo passato, cerca di sbrogliare la matassa di tradimenti, riconciliazioni e rotture, e di sciogliere una volta per tutte il nodo di quel legame che ha forgiato il suo cammino, ma che adesso rischia di soffocarla.

Con una prosa lucida e affilata come la lama di un rasoio, Avni Doshi scava tra le pieghe di quel rapporto unico che lega una madre e una figlia, mettendone in luce la complessità e le contraddizioni, ma anche tutta la forza e l’amore che lo contraddistingue.


RECENSIONI

Un romanzo intimo, profondo, che parla al lettore in maniera delicata, ma allo stesso tempo in modo tagliente e provocante. Tara da giovane è sempre stata una ribelle contro tutto e tutti e avere un matrimonio combinato con un uomo che non ama non fa altro che accrescere la sua ribellione.

Antara, la figlia nata da questa unione, rappresenta per lei un peso continuo, un’ostacolo in più a quella libertà che le è stata rubata per sempre. Ma la vita è imprevedibile e quando, a distanza di anni l’Alzheimer inizia a consumarla, sarà proprio sua figlia a prendersi cura di lei.

Un romanzo che scava nel profondo dei legami famigliari, dando voce al rapporto madre-figlia e al tema dell’abbandono visto come mancanza di stabilità, che solo l’amore incondizionato dei genitori può evitare. Una storia di strascichi che questa mancanza ha creato e che, inevitabilmente, ci si porta dietro per tutta la vita come un bagaglio pesantissimo e vincolante.

Un altro tema di grande impatto è quello della depressione legata alla gravidanza, toccato nella seconda metà del romanzo. Insomma…un libro che dice molto e che consiglio assolutamente a chi è interessato a scoprire le dinamiche più intime e nascoste dell’animo umano.
Voto personale 5 su 5

©Alessia Bombino @il_segna_libro__

 

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