“17:17” – Marco Pellegrini

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17:17

AUTORE: Marco Pellegrini
TITOLO: 17:17
EDITORE: Argento Vivo Edizioni
GENERE: Narrativa

TRAMA – 17:17

Un ragazzo e una ragazza si scontrano sul ponte di una nave di ritorno dall’isola d’Elba in una giornata tempestosa. Senza nemmeno saperlo, hanno in comune qualcosa di importante: tentano entrambi di rimettere assieme i pezzi di una vita incerta dopo la fine di una relazione distruttiva.

Nel buio intenso che precede la consapevolezza i due personaggi si ritroveranno a scavare alacremente dentro di sé arrivando ad abbracciare una volta per tutte la loro essenza, nascosta fino ad allora sotto le maschere convenzionali che indossiamo ogni giorno per mettere tutti d’accordo. La genesi di una storia d’amore atipica scandita dalle lancette di un orologio che si ostina a mostrare sempre la solita ora: 17:17.

FRASI

“A volte, finisci per prenderti colpe che non hai mai avuto al solo scopo di mettere a tacere quelle scomode voci interiori che ti sussurrano la verità che non si è mai disposti ad ascoltare.”

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“Sarà che appartengo alla schiera di sognatori sparuti, sparpagliati un po’ ovunque, che hanno bisogno di rinfrescarsi l’anima con la linfa rigenerante di un libro, o perché io li ho sempre visti come l’unica magia che avesse il potere di trasformarci nel profondo, rendendoci in qualche modo migliori, sta di fatto che per me rimangono insostituibili.”

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“Ho sempre pensato che la vita interiore di quelli che credono che non valga la pena di prendersi del tempo per perdersi in un libro sia assai più povera di quella di noi naufraghi della letteratura.”

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“Per me, più che un hobby, [i libri] sono una ragione di vita e mi spalancano le porte dell’universo, ma ognuno li vede un po’ come vuole. Penso che alcuni siano un po’ come i ricordi. Arrivano al momento giusto e ti chiamano, proprio quando ti eri dimenticato della loro esistenza.”

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“Sto cercando di darmi forza perché ho bisogno di crederci io per prima in chi sono e in quei sogni che avevo finito per accantonare.”

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“…quando si tratta di ciò che si sente nel cuore, è sufficiente ascoltare quello. Le risposte che cerchiamo sono tutte lì dentro.”

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“A volte capita di imbattersi in quelle persone che emanano una luce completamente diversa da tutte le altre. Sono rare e si nascondono bene perché non hanno bisogno di mostrare niente a nessuno.

Le riconosci sempre dagli occhi e dal coraggio innato che hanno, di rispondere con un sorriso enigmatico a tutti quei “non puoi farcela”, e a quelli che vorrebbero farci credere che la vita e i nostri sogni siano un qualcosa che dipende dall’immagine residua che il mondo decide di cucirci addosso.”

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“… due paia di occhi si scontrano, ritrovandosi. Si riconoscono, nel profondo, senza essersi cercati, senza averlo sperato né voluto. Dimentichi persino della forma e delle fattezze che appartengono a chi quegli occhi li possiede. Memori però dell’unica cosa che forse conta: la luce che li anima.”


RECENSIONI

Ogni volta che l’orologio segna le 17:17 gli occhi di Lorenzo si trovano a guardarlo. Gli succede spesso, di essere come attratto da una strana calamita che riflette nei suoi occhi quei numeri. Alle 17:17 di un giorno piovoso su di un traghetto il destino gli scaraventa addosso una strana creatura, con due occhi tristi e magnetici.

17:18 e quella creatura è scappata chissà dove. Nell’impatto però ha perso uno strano oggetto, un pennello, che Lorenzo raccoglie e costudisce gelosamente, come un amuleto. È forse il potere di quell’oggetto, o forse di quell’incontro, che lo fa ricominciare a vivere. A sognare.

E per Giada, la creatura distratta proprietaria del pennello, è lo stesso. Si sono guardati per pochissimo tempo, eppure gli occhi dell’uno si sono impressi nell’altro indelebilmente. Ma oltre a quello sguardo complice non hanno nient’altro. Portano la loro vita a spasso, in una Toscana traboccante di bellezza, di poesia, di storia. Lorenzo ritrova la forza di continuare a scrivere, mettere nero su bianco il marasma di idee che la sua mente partorisce. Giada riesce nuovamente a tramutare il suo mondo interiore, in forme e colori su di una tela.

Ognuno per conto proprio ritrovano la loro anima, guizzano nel loro passato ancora dolorante e gettano le basi per un futuro in grado di rendere realtà i loro sogni. Ma il destino ha gettato un seme tra loro ed ora aspetta impaziente di cogliere i frutti. E cos’è il destino, appunto, se non una creatura bizzarra che ci piomba addosso in un momento che sembra uguale ad un altro, ma che in realtà è la congiunzione di eventi grandi e lontani che sfuggono al nostro potere?

Un racconto leggero, elegante, ricco di dettagli, di sentimenti, minuscole bellezze quotidiane raccontate come se fossero la più grande opera d’arte. Un libro intriso di sogni, che infonde il coraggio di viverli. Ma soprattutto irradia il coraggio di credere, nei sogni e in noi stessi.

©Martina Caruso

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