AUTORE: Marcela Serrano
TITOLO: Il giardino di Amelia
TRADUTTORE: Michela Finassi Parolo
EDITORE: Feltrinelli
DATA USCITA: 29/09/2016
GENERE: Narrativa
TRAMA – Il giardino di Amelia
Cile, anni ottanta, sotto la dittatura del generale Pinochet. Un giovane sovversivo, Miguel Flores, sospettato di svolgere attività rivoluzionarie, viene mandato al confino in un paese nei pressi di una grande tenuta, La Novena, di proprietà di una ricca latifondista, Amelia.
Tra i due, dopo un’iniziale diffidenza, nasce un profondo legame, arricchito dal gusto per la lettura. Amelia è una signora avanti negli anni, vedova con figli, coltissima, che ha molto viaggiato ed è stata traduttrice.
La sua mentore, colei che le ha insegnato il gusto per la lettura, è stata una cugina, Sybil, che vive a Londra e lavora in una grande casa editrice. La vita scorre tranquilla, i due conversano, meditano sul loro presente, sulla vita, sui libri; il legame si fa sempre più stretto, lui va a vivere da lei finché una notte arrivano i militari a dargli la caccia perché sono state scoperte delle armi sepolte nella tenuta.
Lui riesce a fuggire, Amelia invece viene catturata, torturata e solo quando viene riconosciuta estranea ai fatti rilasciata. Molti anni dopo Miguel, malgrado si sia rifatto una vita in Europa, è ancora ossessionato dai ricordi e tramite Sybil viene a sapere cosa è successo ad Amelia dopo la sua fuga.
Piombato nel più totale sconforto, Miguel però capisce che l’unica chiave per superare i suoi sensi di colpa è tornare in Cile e affrontare il passato.
Il giardino di Amelia
FRASI
…si, sottolineava i libri. Come se all’interno della sua biblioteca ce ne fosse un’altra più piccola, più personale, dove le sottolineature e le annotazioni erano il segno di una lettura diversa, davvero sua, intima.
Marcela Serrano, Il giardino di Amelia
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In mancanza di un Dio, non possiamo fare altro che vivere il doppio, rubando boccate di vita alla morte.
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Io che ho sempre sostenuto che la felicità di per sé non esiste, mi sono resa conto che di fronte a un trauma la somma dei momenti felici gioca un ruolo più importante di quanto immaginassi. È una sorta di riserva.
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E come il movimento delle onde quando si ostinano a lambire sempre quel determinato punto della spiaggia, lente eppure tenaci, passarono gli anni.
Marcela Serrano, Il giardino di Amelia
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Sapessi quante vite vivo! Se non leggessi, dovrei farmi bastare la mia vita e per quanto divertente possa essere, è sempre soltanto una. Troppo poco per me.
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La nonna ha piantato questo noce quando sono nata. Ci allevava insieme, me e il noce. Lui è cresciuto più in fretta, ma è come un fratello. Quando da più grande chiesi alla nonna come mai non avesse piantato qualcosa di più femminile in mio onore, una jacaranda, per esempio, mi rispose : perché i noci danno frutto.
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A volte il sonno è l’unico nascondiglio.
Marcela Serrano, Il giardino di Amelia
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Mi piace tirar tardi, ma soprattutto con i miei libri. Sapessi quante vite vivo! Se non leggessi dovrei farmi bastare la mia di vita, e per quanto divertente possa essere, è sempre soltanto una. Troppo poco per me.
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Indipendentemente dalle ferite, quello che conta è la vita che è valsa la pena di vivere.
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Un giorno guardavo un pavone: a un tratto, davanti ai miei occhi, sventagliò di colpo tutte le piume facendo la ruota, era superbo, magnifico, mostrava ciascun colore, ciascun disegno del piumaggio con un solo gesto grandioso, impossibile osservare ogni sua singola parte, pensai, ecco che significa essere un uomo, l’essenza intera in un colpo solo. Noi donne, invece, siamo la somma delle nostre parti.
Marcela Serrano, Il giardino di Amelia
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In me convivono due donne, quella di prima e quella di ora. Si guardano con diffidenza. Come se mi avessero cacciata via da me stessa e non riuscissi più a ritrovarmi
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Forse sbaglio, ma credo che la solitudine abbia a che vedere con la quantità di amore che si è provato e ricevuto; una dose di grazia che ti impedisce di crollare.
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In realtà, io vorrei soltanto fare parte della natura, così, semplicemente, niente di più.
Marcela Serrano, Il giardino di Amelia
RECENSIONI
Ho finito di leggere questo libro oltre un mese fa. E solo ora mi sono decisa a scrivere la recensione. Ci ho dovuto pensare molto, per trovare le parole più appropriate.
Avevo già recensito un altro libro della stessa autrice e mi era piaciuto molto, questa volta invece, sono rimasta decisamente delusa.
Ha stentato a decollare dall’inizio e ha purtroppo continuato fino alla fine.
Nel racconto, ho trovato molte similitudini con altri romanzi scritti da un’altra autrice sudamericana.
In certi momenti ho pensato di essere confusa e non sapere più che libro stessi leggendo.
La parte iniziale è monotona e ripetitiva, quella centrale cerca di essere più interessante ma non ce la fa.
Quella finale sembra scritta di corsa per terminare la storia. Io leggo molto, mi capita di trovare similitudini. Voi non fatevi Condizionare da una lettrice compulsiva come me e dategli comunque una possibilità.
@Paola Sanna
Il giardino di Amelia
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