“Il gioco dell’angelo” – Carlos Ruiz Zafón

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AUTORE: Carlos Ruiz Zafón
TITOLO: Il gioco dell’angelo
TRADUTTORE: Bruno Arpaia
GENERE: Narrativa
EDITORE: Mondadori

TRAMA

Il gioco dell’angelo

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli.

È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de “L’ombra del vento” hanno già imparato ad amare.

Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.


Le FRASI

“Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.”

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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“L’unico modo di conoscere davvero uno scrittore è attraverso la scia di inchiostro che lascia, la persona che uno crede di vedere è solo un personaggio vuoto e la verità si nasconde sempre nella finzione.”
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“La gente normale mette al mondo dei figli; noi romanzieri dei libri. Siamo condannati a morire nelle loro pagine e a volte perfino a lasciare che sicuro loro a toglierci la vita.”

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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“La poesia si scrive con le lacrime, i romanzi con il sangue e la storia con le bolle di sapone.”
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“Uno non sa cosa sia la sete fin quando non beve per la prima volta.”

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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“Non mi fido della gente convinta di avere molti amici. E’ segno che non conosce gli altri.”
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“L’intelligenza con cui nasci è solo una dotazione di munizioni. Per riuscire a farci qualcosa è necessario trasformare la tua mente in un’arma di precisione.”

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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“Sai qual’è il bello dei cuori infranti?
Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi.”
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“E’ l’unico cammino di salvezza. Credere per sopravvivere.”

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“Il tempo cura tutto, pensai, meno la verità.”
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“La vanità appannava l’amarezza, e il dolore chiudeva le porte alla coscienza.”
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“…se fossimo capaci di vedere senza paraocchi la realtà del mondo e di noi stessi per un solo giorno, dall’alba al tramonto, ci toglieremmo la vita o perderemmo la ragione.”
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“Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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“Si finisce per diventare ciò che si vede negli occhi di quelli che si desiderano.”
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“L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato.

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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“«Ha una brutta faccia» sentenziò.
«Indigestione» replicai.
«Di cosa?»
«Di realtà»
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“Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano solo fra le pagine di un libro.

Carlos Ruiz Zafón, Il gioco dell’angelo – Ed. Mondadori

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