“Italo Calvino e Sanremo” – Laura Guglielmi

Alla ricerca di una città scomparsa

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AUTORE: Laura Guglielmi
TITOLO: Italo Calvino e Sanremo
EDITORE: Il Canneto
DATA USCITA: 09/06/2023
GENERE: Critica letteraria

TRAMA – Italo Calvino e Sanremo

Italo Calvino scrisse che per vedere una città “non basta tenere gli occhi aperti. Occorre per prima cosa scartare tutto ciò che impedisce di vederla”. Laura Guglielmi, sanremese, partendo dalle suggestioni dei testi dello scrittore traccia un itinerario inedito nel tempo e nello spazio.

Racconta la Sanremo di Italo Calvino (1923-1985) ma risale anche indietro nel tempo per ricostruire una città scomparsa. A emergere in questo testo non è solo un percorso geografico-letterario, ma anche l’anima ecologista di Italo Calvino che già negli anni Cinquanta raccontava di uno strampalato Barone Rampante che credeva nei diritti degli animali e degli alberi.

Un modo di vedere le cose che gli è stato trasmesso dalla madre Eva Mameli, botanica, e dal padre Mario, agronomo. Lo scrittore sanremese, nella “Speculazione edilizia”, ha tratteggiato un’Italia che si stava arricchendo senza nessun rispetto per l’ambiente.

Ed ecco che questo libro porta alla luce anche le ferite inferte al territorio dalla Seconda guerra mondiale fino ai nostri giorni. L’autrice non è riuscita a mettere a tacere una sua voce interiore che voleva dire la sua, raccontando la Sanremo in cui anche lei è cresciuta e si è formata e di cui ha perlustrato a fondo l’entroterra, spesso con le scarpe da trekking ai piedi.


RECENSIONI

È in seguito alla morte del padre, che Laura Guglielmi comincia a percorrere il suo personale cammino sulle orme di Italo Calvino, un cammino che diventa poi di chiunque si avvicini a questo libro.

Lo inizia suggestionata dai suoi testi, dai quali viene letteralmente travolta, opere conservate per anni dal padre; lo continua con le scarpe da trekking ai piedi, decisa a ripercorrere passo dopo passo i passi dello scrittore, i sentieri della città che li accomuna, ed alla quale sono legati visceralmente: San Remo.

Il risultato è un itinerario spazio-temporale che ci porta e trasporta non solo a respirare la San Remo di Calvino, ma addirittura a periodi precedenti, fine IX secolo, alla nascita del padre Mario, la sua scelta di fare l’agronomo, l’emigrazione verso i Caraibi…

Agli anni della Seconda Guerra Mondiale, che Calvino visse in prima linea, essendo obbligato ad essere balilla, una guerra a cui si oppone entrando nella resistenza, una guerra che si lascia dietro solo morte e distruzione, ed una forte tensione morale mai avvertita prima… proprio nel dopoguerra che nasce il suo primo romanzo, “Il sentiero dei nidi di ragno”.

L’autrice ci accompagna poi negli anni cinquanta, duro periodo della ricostruzione, gli anni 70 con la seguente speculazione edilizia senza pietà e rispetto per l’ambiente, l’avvento del turismo, la nascita del Casinò: decenni dopo decenni vissuti senza pietà né rispetto per l’ambiente, decenni in cui Calvino ha visto la sua San Remo sempre più bistrattata.

Come dice la Guglielmi, “Italo Calvino ha sempre cercato di mettere da parte il proprio io, che percepiva come ingombrante, ma spesso il ricordo del suo paesaggio infantile veniva prepotentemente fuori, a volte inaspettato, a volte non immediatamente percepibile”: analogamente lei stessa ha cercato più volte di soffocare la sua vocina interiore, che la esortava a raccontare la “sua” San Remo, senza però riuscire a metterla a tacere, se non quando decise di ascoltarla.

Il risultato è un saggio “ poliedrico, eclettico, e giramondo”, tale e quale è definito Italo Calvino stesso in questo libro.

La scrittura è di forte impatto, quasi tattile: pare di percorrere i loro stessi sentieri, lo scricchiolio del terreno sotto i piedi, i profumi, il ronzio degli insetti nell’entroterra cambiato e più spoglio sì, ma a tratti ancora selvaggio… le vie della città con l’odore della storia conservato nei muri delle ville, odore d’un tempo ch’è passato ma che rimane appiccicato addosso come una seconda pelle grazie alle parole che lo raccontano.

Degno di nota particolare, bellissimo, quasi struggente, il legame fra l’autrice e la sua terra, legame che traspare dalla prima pagina fino all’ultima.
Non un attimo di reticenza.

©Cinzia Gregnanin

Italo Calvino e Sanremo

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