FRASI
Mi salvo da sola
“Penso che non c’è niente da fare, la sofferenza, in amore, è uguale per tutti. Anche se spesso siamo convinti che celebrità o ricchezza possono salvare una persona e ogni tipo di dolore. Non è vero, soffriamo tutti nello stesso modo.
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“Ne ho visti troppi, di questi rituali, ai telegiornali. Familiari che piangono l’uccisione di un loro caro, e le Istituzioni che abbracciano, consolano, fanno carezze sulla testa dei bambini. No, con me non funziona così, io da loro non voglio niente, sono tutti “complici” di chi ha assassinato te ed Emanuela, papà.
Siamo in molti a sapere che tutto questo poteva essere evitato. Ti hanno lasciato solo, mentre tu rimanevi fedele allo Stato. E allora ci resto io, vicino a te. Il tricolore e il tuo berretto da generale sono stati appoggiati, dal capitano dei Carabinieri, con gli occhi rossi, su questa “cosa” di legno che nasconde quello che non hai più, la tua vita. Quella che ti hanno tolta ieri sera.”
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“Dopo 12 giorni, giorni di tentativi inutili per salvargli la vita, il 15 settembre un’altra famiglia crollerà nel nostro stesso dolore. Ecco perché mio padre non ha mai voluto la scorta… Nemmeno quando combatteva contro le brigate rosse. Non ha mai voluto mettere a rischio la vita dei suoi uomini, lui. Lui che la sua la rischiava davvero.
Quanta gente inutile la pretende, oggi, la scorta? Più uomini di scorta hanno e più si sentono importanti. È il solo modo per loro di sentirsi qualcuno, per dire al mondo “guardate, ci sono pure io”. Non sospettano neppure, nella loro arroganza, che al mondo, di loro, non gliene importa niente.
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“Ecco, alcune amiche non sopportano che tu ti metta i cerotti, vogliono vedere la ferita. Ma quelle sono amiche a metà.
Poi ci sono le amiche che pensavi di aver perso per strada e che qualche volta ritornano. E sono i ritorni più belli, finché durano. Perché le cose rotte, rimangono rotte, difficile aggiustarle per sempre.
Infine ci sono le amiche sorelle, quelle che, per difenderti, diventano guerriere.
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“Purtroppo, ma l’ho scoperto solo dopo, non bisogna mai, per nessun motivo, agire di pancia. Mai. Bisogna fermarsi a riflettere, fare un lunghissimo respiro, resettare i pensieri negativi, lavare con la varichina il cervello e pulirlo dalle scorie di ogni istinto di rivalsa. Bisogna mediare fra rabbia e dolore.
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“La gratitudine non appartiene al mondo dello spettacolo, è un sentimento praticato da pochi.
Rita Dalla Chiesa, Mi salvo da sola – Ed. Mondadori