“Ogni piccola cosa interrotta” – Silvia Celani

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Ogni piccola cosa interrotta

AUTORE: Silvia Celani
TITOLO: Ogni piccola cosa interrotta
GENERE: Narrativa
EDITORE: Garzanti

TRAMA – Ogni piccola cosa interrotta

Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola. Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa.

Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così. È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile. Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica.

Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna.

Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre. Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.

FRASI

“Quanto può ferirci ciò che non c’è mai stato? Quanto può svuotarci l’amore di cui siamo stati privati?”

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“È più facile prendersela con i vivi, non è vero? Con i morti, invece, come si fa? Ma anche i morti hanno le loro colpe. Non possono diventare innocenti solo perché sono morti. La morte non inghiotte tutte le nostre colpe. Non è uno straccio, la morte, non può trasformarsi nella pattumiera dentro la quale gettare tutto il male commesso durante la vita.”

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“Esistono mani che ci regalano lo stupore. Mani che, se afferrate, sono come gli aquiloni gonfiati dal vento per i bambini. Mani che ci dipingono sorrisi sulle labbra, che ci riempiono di colori, che ci spingono ad essere migliori.”

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“In lui era un tutt’un susseguirsi di piccole esplosioni che producevano un’onda d’urto che colpiva chiunque, incessantemente, come granate le cui schegge lasciano ferite, e quindi cicatrici. Era pericoloso stargli troppo vicino, ma per me era letale rimanergli lontano.”

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“La vera fortuna è incontrare qualcuno, lungo la strada, che semplicemente ci guarda e ci dice: “Eccomi, qui è la tua casa, qui sono io”.

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“Anche se cerchiamo di proteggere ciò che amiamo con tutti noi stessi, non sempre siamo in grado di farlo. Ma niente finisce. Anche una cosa rotta può tornare a vivere.”

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“Ho capito che bisogna proteggere le proprie imperfezioni, perché sono proprio loro a renderci più forti. Le cicatrici non vanno nascoste; il segreto è riempirle d’oro e lasciarle brillare.”

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“Mi ranicchiai tra le sue braccia, la guancia premuta contro la sua spalla. Quante cose possono essere dette senza pronunciare una sola parola? Quante possono essere comprese senza doverne ascoltare nemmeno una? Ecco, tutte quelle parole non dette mi serviranno per sussurrargli Grazie, quei Grazie che guariscono, e poi salvano.”

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“Se una cosa si è rotta bisogna solo gettarla via.
Forse anche per le persone funzionava nella stessa maniera. Se nessuno le amava nel modo giusto, andavano in pezzi, e poi non si poteva fare altro che buttarle.”

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“Dovremmo prenderci cura di ciò che amiamo. Dovremmo proteggerlo sempre…”
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“L’abbandono, Il lutto, è come un tessuto che stinge e ci macchia la pelle. Ogni piccola cosa interrotta dalla nostra vita rimane come un sassolino nella scarpa, che ad ogni passo, ci procura dolore. Possiamo decidere di smettere di camminare del tutto, oppure possiamo levarci la scarpe e liberarci del sassolino. Non gettandolo via, ma conservandolo nel palmo della mano, dove non ci farà più così male.”

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“Per gran parte del tempo che ci è concesso, non desideriamo altro che essere amati e ammirati, fino a quando non incontriamo qualcuno da cui vogliamo essere soltanto conosciuti. Qualcuno davanti al quale siamo noi, solo noi, nient’altro che noi. Davanti al quale le nostre più intime debolezze smettono di farci paura, perché abbiamo l’incrollabile certezza che non verranno mai utilizzate al nostro svantaggio. Ed è proprio quel qualcuno a cambiare la nostra vita. A cambiare noi! E quel qualcuno che ci sconvolge. Che ci accende.”


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