“Il giardiniere di Wimbledon” – Jane Crilly

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AUTORE: Jane Crilly
TITOLO: Il giardiniere di Wimbledon
TRADUTTORE: Chiara Mancini
EDITORE: Feltrinelli
DATA USCITA: 02/07/2024
GENERE: Narrativa

TRAMA – Il giardiniere di Wimbledon

Per cinquant’anni, Henry Evans è stato il giardiniere del prato più famoso del mondo, patrimonio nazionale della Gran Bretagna: Wimbledon. Per cinquant’anni, si è preso personalmente cura del campo giorno e notte, in ogni stagione, bagnandolo e tagliandolo alla perfezione.

Quando decide di andare in pensione, la giovane giornalista Cara Gibson viene mandata a intervistarlo. Si incontrano nella villetta di mattoni rossi di Henry, non lontano dal mitico All England Lawn Tennis and Croquet Club, davanti a un tè e a molte fotografie incorniciate.

Per quale motivo è rimasto a Wimbledon tanto a lungo? Per la passione per il tennis, gli incontri con la regina, il jet set o c’è dell’altro? E così Cara scopre pian piano la sua storia. La storia di Henry, il figlio del giardiniere di una grande tenuta. E la storia di Rose, la figlia dei ricchi proprietari di Blake Hall che – contrariamente alle convenzioni dell’epoca – sogna di diventare una tennista professionista.

Mentre a Londra Churchill parla agli inglesi sotto i bombardamenti, a Blake Hall i due ragazzini fanno amicizia e si innamorano. Lui diventa il suo raccattapalle e la accompagna ovunque in bicicletta, lei gli insegna a giocare a tennis e a ballare. Finché la guerra non li separerà dolorosamente. Così Henry prende l’unica strada che gli viene in mente: va nel luogo che per Rose è più caro e lì aspetta. Sperando che un giorno torni anche lei.

Un romanzo in cui l’amore che sboccia tra due adolescenti si mescola agli anni della Seconda guerra mondiale, alla denuncia delle regole sociali, al fascino dei giardini inglesi e del tennis per dare vita a una toccante storia sull’innocenza e la speranza.

Il giardiniere di Wimbledon

il giardiniere


FRASI

“Niente,” rispose mio padre, “parliamo dei propositi per il nuovo anno.”
“E quali sarebbero?”
“Io cambierò le regole,” annunciai.
“Quali regole?” domandò Fanny.
“Tutte quante.”
Mio padre chinò la testa mentre le sguattere ridacchiarono.

Jane Crilly, Il giardiniere di Wimbledon
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Provai a escogitare un nuovo piano per il mio – il nostro – futuro. Qualcosa che potesse piacere a Rose. Qualcosa in cui avrebbe creduto.
Ma non trovai immagini né parole. L’unica cosa che riuscivo a vedere era la prima volta che ci eravamo incontrati.

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Guardai le tre calze.
“Credi che la mamma ci veda?”
“Sì,” rispose mio padre con fermezza.
“Sempre?”
Annuì.
Da una parte era un pensiero confortante, ma dall’altra… sempre? Non è che mi andasse sempre di essere osservato mentre ero da solo con Rose. Nemmeno dalla mia defunta madre.

Jane Crilly, Il giardiniere di Wimbledon

il giardiniere

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Hai mai baciato qualcuno?” mi domandò Rose, di punto in bianco.
“Mia… mia madre.”
“Non fare lo stupido. Intendo una ragazza.”
“No,” mormorai. “Tu hai mai baciato un ragazzo?”
In un battibaleno Rose si tirò su, si chinò su di me e mi baciò sulle labbra. “Ti piace?”
“Cosa?”
“Baciare.”
“Non lo so. A te?”
“Non lo so neanch’io.”
Allora lo facemmo di nuovo. Forse perché ci era piaciuto, o forse per capire se ci piaceva.

Jane Crilly, Il giardiniere di Wimbledon
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“Ma tu cosa pensi? Entreremo in guerra?” insistetti.
“Quello che credo io non ha importanza.”
“Ma…”
Mi guardò.
“Hai paura?” gli chiesi.
“Paura?”
“Della guerra.”
“Anche questo non fa molta differenza, no?”

Jane Crilly, Il giardiniere di Wimbledon
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Feci del mio meglio: corsi più veloce che potevo, attento a non intralciare nessuno. Un bravo raccattapalle dev’essere invisibile. Ha il suo ruolo nel gioco, ma non ne fa davvero parte.

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Mi immersi più e più volte, ma neanche quel giorno trovai l’anello. Era d’oro, con una pietra verde, mi aveva detto Rose. Però non mi sedetti al sole ad asciugarmi, senza di lei mi sentivo troppo solo sulle sponde del Lago Melmoso.

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“Chi può cambiare le regole?” domandai. “Chi?”
“Il tempo,” rispose.
“Dobbiamo solo essere pazienti.”

Jane Crilly, Il giardiniere di Wimbledon

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RECENSIONI

Compro questo libro nella libreria dell’aeroporto di rientro da Verona. Mi colpisce la copertina: semplice ma efficace, almeno al mio sguardo. E decido, seguendo l’istinto, di comprarlo. Lo leggo con molta curiosità e lo divoro.

Una giornalista che cerca la sua strada, oltre che vivere dignitosamente con il suo lavoro, si trova ad intervistare Henry Evans, un uomo che è andato in pensione dopo cinquant’anni dedicati al prato di Wimbledon.

Evans, figlio d’arte, era un giardiniere, un uomo preciso e appassionato che ha dedicato la sua vita a “servire” il campo da tennis, a curarlo, a cercare sempre la perfezione. Un amore profondo quello per il tennis, pur non avendo mai giocato.

La giornalista e il giardiniere si incontrano per parlare di una vita lavorativa e si trovano a parlare d’amore.

Henry Evas è l’ultimo dei romantici e lascia al lettore una storia d’amore molto delicata quanto forte e intensa. Una storia d’altri tempi. Ed ecco che un campo da tennis con le sue racchette, servizi e palle diventa metafora di vita in cui al di là della tecnica con cui si gioca alla fine il caso è sempre il terzo giocatore invisibile ma fondamentale…

La Crilly ha una penna molto raffinata e delicata, scrive pagine molto belle che si leggono d’un fiato e con estrema chiarezza ci parla di adolescenti, di primi amori, di classi sociali (molto belle le pagine in cui lo “scontro” sociale disturba, appare lontano eppure cosi profondamente attuale), di guerra, di pazienza, di passione, di attese, di famiglia, di destino, di valori e consegna una storia che appassiona…fino alle struggenti ultime pagine.

Lo consiglio ai romantici, a chi ama le storie in cui si può sognare, a chi ama le storie d’amore…al netto del lieto fine o meno.

Con grande entusiasmo prendo una palla in mano, alzo la racchetta e la lancio ai lettori.

©Maria Elena Bianco

Jane Crilly, Il giardiniere di Wimbledon

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