AUTORE: Juan Gabriel Vásquez
TITOLO: Il rumore delle cose che cadono
TRADUTTORE: Silvia Sichel
EDITORE: Feltrinelli
DATA USCITA: 21/04/2023
GENERE: Narrativa
TRAMA – Il rumore delle cose che cadono
La straordinaria scrittura di Vásquez si cimenta in un thriller politico di rara potenza, ambientato nella più generale guerra di droga che sconvolse la Colombia negli anni ottanta e novanta. A Bogotà, Antonio Yammara legge un articolo su un ippopotamo fuggito da uno zoo abbandonato, un tempo di proprietà di Pablo Escobar, il leggendario re della droga.
L’articolo riporta Antonio al periodo in cui si scatenava una guerra senza esclusione di colpi tra il cartello di Medellín e le forze governative. All’epoca, Antonio aveva avuto modo di assistere all’omicidio di un amico, un evento che continua a ossessionarlo. Nel corso delle sue indagini, scopre i molti modi in cui la sua stessa vita e la famiglia del suo amico siano state plasmate dal recente violento passato del suo Paese.
È un viaggio che lo riporta indietro anche agli anni sessanta, a un tempo prima che il narcotraffico intrappolasse un’intera generazione e un Paese in un incubo vivente. Pluripremiato, “Il rumore delle cose che cadono” prende le mosse dalla vicenda di un’amicizia impossibile per restituire la commovente storia di un amore e il drammatico affresco di una nazione lacerata dalla violenza.
Il rumore delle cose che cadono
FRASI
C’è un rumore, che non riesco, e non ci sono mai riuscito, a riconoscere: un rumore che non è umano è più che umano, il rumore delle vite che finiscono ma anche il rumore dei materiali che si rompono. È il rumore delle cose che cadono da quella altezza, un rumore interrotto e dunque eterno, un rumore che non finisce più, che continua a risuonarmi nella testa da quel pomeriggio e non accenna a voler andarsene, che é sospeso per sempre nella mia memoria, appeso come un asciugamano al suo gancio.
Juan Gabriel Vásquez, Il rumore delle cose che cadono
RECENSIONI
Affronto la Route Nazionale scout 2024 a Verona con questo libro, libro che per diversi motivi non dimenticherò più.
Mi accompagna nel viaggio di andata e di ritorno, ed è un libro scritto benissimo, il mio primo appuntamento con Vasquez, che sconoscevo prima di questa lettura.
Ve lo racconto.
In un giorno qualunque per caso Antonio Yammara in un bar durante una normale e abitudinaria partita di biliardo conosce Ricardo Laverde. Parlano, si confrontano quasi ogni giorno poi una mattina del 1996 Ricardo Laverde, dopo aver passeggiato lungo i marciapiedi stretti della Candelaria, al centro di Bogotà, tra case vecchie e l’indifferenza generale, muore.
E questa morte investe come un ippopotamo (il riferimento è voluto) Antonio, che é la voce narrante di questo romanzo che si legge d’un fiato.
Può un uomo di fatto sconosciuto, con la sua morte cambiare il destino della nostra vita? Sí, risponde il protagonista. Senza se e senza ma. Antonio di fatto è testimone della sua uccisione e tra l’altro rimane lui stesso gravemente ferito in quel drammatico evento. Lui che ha una moglie, Aura, ed una figlia, Leticia, non riesce a staccarsi da quella morte, ne rimane imprigionato, quasi ossessionato tanto da cercare di capire la verità dietro a quella morte e di scoprire I segreti che aveva sempre intuito dietro Laverde.
E allora comincia a raccogliere informazioni sulla vita di Ricardo, capirà lati oscuri della sua vita, parlerà con tutti quelli che lo hanno conosciuto e attraverso parole, lettere, articoli di giornale e una cassetta che contiene la registrazione di una scatola nera di un aereo precipitato, Antonio riuscirà a fare luce su Ricardo e sulla propria esistenza.
Tutto avviene in Colombia durante gli anni dell’ascesa di Pablo Escobar. La penna brillante quanto delicata di Vasquez scrive pagine in cui il narcotraffico, la politica, la violenza, la povertà, la paura, il bisogno di riscatto caratterizzano una città segnata per sempre.
Una città quanto tutti i personaggi della storia. Il romanzo puó essere definito come un thriller politico che ha una straordinaria forza ed efficacia, ogni personaggio ha una suo spazio, una sua dimensione, una sua consistenza e per questo l’interazione fra essi appare come un incastro perfetto.
I colpi di scena non si fanno mancare e non manca neanche una bella storia d’amore oltre che di amicizia. Antonio, Ricardo, Elaine, Maya, i loro familiari, la piccola Leticia mostrano al lettore un mondo di cui si conosce sempre troppo poco perché distante geograficamente e perché sempre misterioso.
Bogotà è descritta con precisione, tra una pagina e l’altra si è là e chiudendo gli occhi si guarda davvero l’ Hacienda Nàpoles, il grande parco zoologico di Pablo Escobar con i suoi animali esotici. Vasquez non scrive, dipinge certe descrizioni e non dimentica debolezze e fragilità.
Il rumore delle cose che cadono è un romanzo che ha fatto vincere all’autore il prestigioso Premio Alfaguara.
Consigliatissimo.
©Maria Elena Bianco
Juan Gabriel Vásquez, Il rumore delle cose che cadono
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