AUTORE: Matteo Bussola
TITOLO: La neve in fondo al mare
EDITORE: Einaudi
DATA USCITA: 25/06/2024
GENERE: Narrativa
TRAMA – La neve in fondo al mare
– Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, a neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. In cui proprio non dovrebbe esserci.
– Che vuoi dire?
– Tipo, non so. Come trovare la neve in fondo al mare.
Matteo Bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale. Scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare sé stessi. E ci mostra, con onestà e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell’essere genitori, che pure nel buio continua a brillare.
Perché è difficile accogliere la verità di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. Ma l’amore porta sempre con sé una rinascita.
Un padre e un figlio, dentro una stanza. L’uno di fronte all’altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell’altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli.
Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere più all’altezza del proprio compito.
Con la voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.
La neve in fondo al mare
FRASI
Uno di questi è un agíto.
Un agíto indica il passaggio da una sofferenza psichica a un’azione fisica.
Dopo l’agíto di un adolescente, niente è piú come prima. Non lo è nella vita del figlio, non lo è in quelle dei genitori.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
_____
Perché a volte, anche se ti impegni con tutto te stesso, può accadere una cosa che non ti aspetti. O che il tuo meglio non sia sufficiente. Altre volte è la vita a essere ingiusta, perché non è sempre vero che i migliori ce la fanno. E allora ti dico di prepararti a questo, e di chiederti che farai il giorno in cui succederà. Perché non si tratta di se, ma di quando.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
_____
E la verità è che, spesso, non possiamo fare niente. Che in certi giorni l’amore può significare solo stare lí, a prendersi in faccia il vento, la pioggia, la siccità e le tempeste, pure quando sentiremmo di non meritarcele. Soprattutto allora. Perfino quando crediamo di aver pianificato la rotta con cura, e ci tocca confrontarci con l’evidenza di un viaggio assai diverso da quello che ci siamo illusi di aver scelto.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
_____
Da bambino credevi a tutto, agli alberi all’asfalto ai sassi ai bordi delle strade, al cielo alla pioggia ai gatti sdraiati al sole, ai due panini imbottiti a merenda e ai cartoni guardati insieme la sera, alle tue buone intuizioni, alle mie buone intenzioni, all’immaginazione che conduce a un risultato, credevi a tua madre, credevi a me.
Credevi in te. Forse diventare grandi, in fondo, non vuol dire che questo: smettere di credere.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
_____
Si dice che a volte il destino sia una maschera per la colpa. Ci raccontiamo che le cose non potevano che andare in quella maniera per giustificare la nostra incapacità di farle andare in modo diverso.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
_____
– Adolescente e adulto sono due facce della stessa moneta. Hanno addirittura la medesima radice. Però adulto è un participio passato. Mentre adolescente è un participio presente. Capisce che voglio dire?
– No.
– L’adulto parla con l’esperienza. L’adolescente parla con la sofferenza. La sofferenza è il loro qui, l’adesso, il presente. E l’unico tempo che un adolescente sperimenta che è in grado di capire. L’adulto, no. Ecco il problema.
– L’esperienza degli adulti è un problema?
– In parte, sí. Perché l’esperienza ti dice che tutto, o quasi, passa. Che le sfide si vincono oppure si perdono, ma comunque si superano. E che se oggi stai male, fra un anno potresti stare meglio.
– Non sono sicuro di seguirla.
– Quando un adulto cerca di far sentire meglio un adolescente che soffre, per prima cosa prova a confortarlo. Gli dice che lo capisce, che ci è passato anche lui, ma gli assicura che non sarà sempre cosí, che il dolore finirà.
L’adulto cerca di lenire il dramma presente di un ragazzo, o di una ragazza, parlandogli del futuro, promettendo l’arrivo di un tempo in cui le cose non saranno solo diverse, ma migliori.
Ed è per questo che gli adolescenti non ci credono. Perché loro chiedono risposte per stare meglio adesso, qui, subito. Vogliono soluzioni immediate. Non gli interessa del futuro.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
_____
Non mi piaci, e però: ti amo.
È un bel paradosso, vero?
E in fondo piú non mi piaci e piú ti amo, anche se è un conflitto che fatico a gestire, perché piú non mi piaci e piú diventi: te. Perciò, sai cosa? Hai ragione tu.
Deludici tutte le volte che vorrai, fallo ogni volta che ti sembrerà giusto o necessario. Continua a insegnarci che amare un figlio, o una figlia, vuol dire amare un tradimento, voler loro bene soprattutto quando sono molto diversi da ciò che si era sperato.
Forse si diventa padri, si diventa madri, proprio per imparare quel tipo di amore lí, unico e irragionevole, che non si può sperimentare in nessun altro modo, in nessun altro tipo di relazione.
Forse il vo- stro compito è quello di riuscire a farci scorgere la bellezza anche nel progetto che non riesce, nella promessa non mantenuta. Nella provvisorietà del bene. Nel crollo che ci svela cos’era a tenerci in piedi.
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
RECENSIONI
Bussola in queste giornate calde agostane mi fa camminare con un lui tra i corridoi e le storie di un reparto di neuropsichiatria infantile.
E mi fa guardare gli adolescenti.
In ogni ragazzo della storia, che sia Tommy, Eva, Nicholas o uno degli altri, riconosco una paura, una fragilità che in qualche modo mi ha sfiorato da adolescente e che ora da genitore mi terrorizza.
L’autore non ha la presunzione ne di scrivere un trattato né di dare risposte a domande difficili ma a mio avviso segue un bisogno: parlarne, parlare di padri, di madri e di adolescenti fragili. E lo fa con una penna delicata eppure precisa.
Molto belli i padri di questa storia. Tutti.
Forse cominciamo a tradire i nostri figli quando cominciamo a ricamare su di loro aspettative, sogni, attese, quando ci convinciamo di vederli senza accorgerci che non è così. Quell’agito spaventa…eppure esiste, arriva, disorienta.
Una lettura che scardina mille domande e che mi impone da adulto di togliere le mani davanti agli occhi: non gioco a nascondino con la vita dei miei figli, non posso.
Io sono e devo essere il loro testimone, sia parlante che muto. Se è vero che sono figli della vita prima che miei…ho il dovere di imparare a guardarli specie nel terremoto adolescenza che è senza dubbio alcuno come la neve in fondo al mare.
Chiudo il libro pensando che potrei essere uno di quei genitori.
Consigliato.
©Maria Elena Bianco
Matteo Bussola, La neve in fondo al mare
Le recensioni presenti in “Le frasi più belle dei Libri…” esprimono le opinioni personali del recensore. Ti suggeriamo di leggere i libri che ti proponiamo, a prescindere dal giudizio da noi espresso. Qualora volessi esprimere la tua opinione invia commenti o recensioni tramite il modulo presente nel nostro sito web.