AUTORE: Nataša Dragnić
TITOLO: Ogni giorno, ogni ora
TRADUTTORE: A. Pizzone
EDITORE: Feltrinelli
DATA USCITA: 24/10/2012
GENERE: Narrativa
TRAMA – Ogni giorno, ogni ora
Primi anni sessanta a Makarska, piccola cittadina di mare in Croazia. Luka, cinque anni, vede arrivare la nuova compagna di scuola. I capelli neri, lunghi e ondulati. Una borsa a righe bianche e blu. Il sorriso aperto. Non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Intanto Dora varca speranzosa la soglia della classe e si guarda attorno.
Un bimbo grande la osserva: è il suo principe, ne è sicura. Da quel momento Dora e Luka diventano inseparabili. Non esistono altri bambini, amici, passatempi. Solo una distesa infinita di giorni trascorsi insieme sul loro scoglio a osservare le nuvole, a parlare e sognare.
Finché, un settembre, la famiglia di Dora si trasferisce in Francia e l’idillio si spezza. Sedici anni dopo, il destino regala a Dora e Luka un’altra chance: inaspettatamente si incontrano a Parigi. Sono cresciuti, ma nulla è cambiato e il loro amore ora diventa adulto, carnale, assoluto.
Eppure qualcosa spinge Luka a fuggire… Dalla Croazia alla Francia, dal porto di Makarska ai teatri di Parigi, con una scrittura ipnotica e potente Natasa Dragnic’ racconta la storia d’amore fuori dal tempo di due anime indissolubilmente legate. Una passione fatta di baci che sanno di acqua salata.
Di respiri, luci, colori. Di addii e ricongiungimenti. Una storia unica eppure universale, semplice e travolgente come le parole con cui è narrata.
Ogni giorno, ogni ora
FRASI
Lei è tutta una sorpresa.
Quello che già gli è noto lo ama. Di quello che ancora gli è ignoto si innamora subito. Ma tutto davvero tutto gli è familiare, come se lo avesse già provato.
Natasa Dragnic, Ogni giorno, ogni ora
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“Mi sono immaginato…”
– “Cosa?”
“La mia vita con te.”
– “…”
“Per sempre, per l’eternità”
– “E…?”
“Era piena di cose meravigliose.”
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..sei l’aria che respiro il mio battito sei dentro di me infinita il mare davanti a me sei tu i pesci che catturo tu li hai messi nella rete sei il mio giorno e la mia notte e l’asfalto sotto le scarpe e la cravatta che stringe il collo e la pelle che avvolge il corpo e le ossa sotto la pelle e la barca e la prima colazione e il vino e gli amici e il caffè del mattino e i miei quadri e mia moglie nel cuore….
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Il mare conosce una lingua soltanto. Lei lo sa. Lo sente. Sarebbe un imbroglio parlare del mare, delle onde, della scogliera, dei gabbiani, delle immersioni, della spiaggia, di sassi, della barca, del lecca-lecca, delle conchiglie, delle nuvole. Non significherebbe niente. Sarebbero solo parole, parole vuote, che chiunque sarebbe in grado di dire, capaci di appartenere a chiunque e questo sarebbe insopportabile.
Significherebbe rinunciare a qualcosa che solo lei puo’ chiamare MIO, solo lei e nessun altro. O almeno nessuno a cui le vada di pensare. A cui possa pensare. Chiude quelle parole nell’anima, e le lascia lì dentro. In attesa.
In attesa che arrivi il principe destinato a liberarle da quella torre senza porte dove rischiano di morire. Dove l’aria spesso si assottiglia.
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Ritorna con la mente al bambino e alla sua migliore amica, allora quando ancora non sapeva che le persone possono sparire, come niente fosse. Anche se avvisano prima. La sostanza non cambia. Se ne sono andate. Non ci sono più.
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…allora, quando ancora non sapeva che le persone possono scomparire come niente fosse. Anche se avvisano prima. La sostanza non cambia. Se ne sono andate. Non ci sono piu’.
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Ci sono cose inesprimibili a parole…
Ci sono cose a cui non si è mai preparati…
E cala la notte, e il giorno sembra non poter tornare mai.E davvero tutto è deciso.
Adesso e solo adesso. Nell’immutabilità dell’istante.
Nataša Dragnić, Ogni giorno, ogni ora
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Lei lo sa. Lo sente. Sarebbe un imbroglio parlare del mare, delle onde, della scogliera, dei gabbiani, delle immersioni, della spiaggia, di sassi, della barca, del lecca-lecca, delle conchiglie,delle nuvole. Non significherebbe niente. Sarebbero solo parole,parole vuote,che chiunque sarebbe in grado di dire, capaci di appartenere a chiunque e questo sarebbe insopportabile. Significherebbe rinunciare a qualcosa che solo lei puo’ chiamare MIO, solo lei e nessun altro.
O almeno nessuno a cui le vada di pensare. A cui possa pensare. Chiude quelle parole nell’anima, e le lascia lì dentro. In attesa. In attesa che arrivi il principe destinato a liberarle da quella torre senza porte dove rischiano di morire. Dove l’aria spesso si assottiglia.
Nataša Dragnić, Ogni giorno, ogni ora
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Suo padre se n’è andato,sparito,partito con la barca,così,
come se niente fosse,come un cercatore d’oro. Come se avesse dimenticato qual è il vero tesoro e dove si trova.
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Dopo tutti questi anni. E’ bello. Come ritornare a dormire nel proprio letto dopo un lungo viaggio.” Già. O riscoprire un sapore dell’infanzia. un lecca-lecca rotondo. bianco. Con un disegno in mezzo. e i bordi colorati…
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Una piccola camera d’albergo nella calura estiva. Pini sotto cui cercare riparo. Un eccesso di luce. Quando si hanno dei segreti. Quando non si vuole essere disturbati. Quando chiunque altro è di troppo. Quando si sta meglio nella penombra. Quando dal letto si riesce a toccare ogni angolo della stanza.
Nataša Dragnić, Ogni giorno, ogni ora
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