“Storia di Azadeh” – Sabina Nurakmedova

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FRASI

“Come è la vita di un profugo?
Oual’è il suo stato d’animo nel lasciarsi frettolosamente la
propria vita alle spalle, abbandonando tutto, i propri congiunti,
gli affetti, i propri beni, i propri luoghi, una qualità della vita
conquistata e ben conosciuta, in cambio dell’incertezza, precipitato in terra straniera in uno stato di assoluto bisogno, con
l’esigenza non cercata di dover ricominciare tutto da zero, preoccupato per l’incolumità di chi non è potuto fuggire, l’animo
roso dall’ingiustizia degli uomini e dei sistemi e dal desiderio di
un intervento di equità che, divino o terreno che sia, comunque
non arriva mai.
Quello che invece inesorabilmente arriva, è… il giorno dopo, e
poi quello dopo ancora, il trascorrere del tempo nella speranza che
tutto si risolva, nell’attesa che il pericolo in patria cessi e che presto
potrà esserci un ritorno, una ritrovata normalità. Passano i giorni,
che si accumulano in mesi e poi in anni che, con la loro imperterrita indifferenza alle vicende umane, fanno sedimentare tutto,
smorzano desideri ed entusiasmi e anestetizzano dolori e rancori.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“Diceva che non ha nessun senso litigare con le persone, perché nei litigi la maggior parte di esse è profondamente convinta delle proprie ragioni.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

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“È soltanto con la paura e con l’odio che si alimentano le guerre.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“La paura raddoppia la forza dell’avversario.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“La loro vita sembrava comunque essere migliorata, o forse questa sensazione era dovuta semplicemente a quella capacita che ha l’uomo di adeguarsi, abituarsi al bene e anche al male. E dopo un po’ anche il male finisce per sembrare una cosa normale.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“Semplicemente non aveva più la paura di perdere, e così divenne imbattibile.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“Come spesso accade, le persone che sanno poco ostentano aria di sapiente curiosità e pensano di aver esaurito il loro compito stigmatizzando gli errori, piuttosto che cercando di capire perché gli errori vengono commessi e aiutare chi li ha commessi a non ripeterli.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“Nella lettura scoprì così tante cose: il coraggio che avevano alcuni personaggi, i problemi di altri, problemi che erano incommensurabilmente più grossi dei suoi e che comunque, almeno nei libri, venivano risolti senza che nessuno cadesse in depressione.
Capì l’importanza di avere sicurezza in sé stessi e di avere determinazione nelle scelte della vita. Alcuni libri la caricavano e motivavano, alcuni la facevano riflettere, altri invece la facevano sognare…”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]

 

“Nella vita bisogna essere innamorati, innamorati di un’idea, di un’attività, di una persona, altrimenti non c’è il motore che spinge, che ti fa alzare la mattina con un sorriso, perché ancora una volta ci sarà un nuovo appuntamento con l’oggetto del tuo innamoramento.”

[Sabina Nurakhmedova, Storia di Azadeh]