“Il giardino delle pesche e delle rose” – Joanne Harris

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AUTORE: Joanne Harris
TITOLO: Il giardino delle pesche e delle rose
TRADUTTORE: Laura Grandi
EDITORE: Garzanti
DATA USCITA: 15/11/2018
GENERE: Narrativa

TRAMA – Il giardino delle pesche e delle rose

Il vento ha ricominciato a soffiare. Vianne Rocher lo sa: è un segnale, qualcosa sta per succedere. Quando riceve una lettera inaspettata e misteriosa, capisce che ormai niente può opporsi a quel richiamo. Vianne non ha altra scelta che seguirlo e tornare a Lansquenet, il villaggio dove tutto è cominciato, il paese dove otto anni prima aveva aperto una cioccolateria.

Qui, adesso come allora, regnano ancora la diffidenza e i pregiudizi, ma molte cose sono cambiate. Il profumo delle spezie e del thè alla menta riempie l’aria, donne vestite di nero camminano veloci e a capo chino per le viuzze e di fronte alla Chiesa, sulla riva del Tannes, è stato costruito un minareto.

All’inizio la convivenza tra gli abitanti e la comunità musulmana era stata tranquilla e gioiosa, ma un giorno tutto era cambiato ed erano iniziate le incomprensioni, le violenze, il fuoco. Il curato Francis Reynaud è disperato e vuole a tutti i costi salvare la sua comunità e tornare all’armonia di una volta.

E ha capito che solo una donna può aiutarli, Vianne, l’acerrima nemica di un tempo. Solo lei potrebbe portare la pace, solo lei potrebbe capire gli occhi diffidenti e impauriti delle donne che si celano sotto il niqab. Ma soprattutto solo lei può comprendere l’enigmatica e orgogliosa Inès.

Ma non è facile leggere la paura e sconfiggere le ipocrisie e le menzogne che serpeggiano tra le due comunità. Eppure Vianne sa come fare, c’è una vecchia ricetta che potrebbe venirle in soccorso…

Il giardino delle pesche e delle rose


FRASI

Non è vera magia, ovvio. Ma il cibo che è stato preparato con amore ha delle proprietà speciali.

Joanne Harris, Il giardino delle pesche e delle rose
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La gente che sostiene che le parole non hanno potere npn sa nulla della natura delle parole. Le parole, ben piazzate, possono porre fine a un regime, trasformare l’affetto in odio, dare inizio a una religione, o addirittura a una guerra.

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A diciassette anni, in equilibrio su quel passaggio precario fra adolescenza e età adulta, il mondo è un folle percorso a ostacoli, un giorno lastricato di vetro rotto, quello dopo di fiori di melo.

Joanne Harris, Il giardino delle pesche e delle rose

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[…] in qualche modo in lei c’è qualcosa di diverso.”
“Forse ha qualcosa da nascondere.”
Le ho rivolto uno sguardo indagatore.
“A volte, quando ci si sente a quel modo, non si riesce a stare di fronte ai propri amici. Non è che non si abbia voglia di vederli, ma si sa che non si può parlare con loro.

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Io cucino quando sono irrequieta; mi piacciono le ricette semplici, la preparazione degli ingredienti, il sapere che, se seguo le regole, il piatto non deluderà mai. Se solo la gente fosse così. Se solo il cuore fosse così semplice.

Joanne Harris, Il giardino delle pesche e delle rose

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A cinque anni fare amicizia è facile. Comincia con una specie di timido girarsi intorno, come due animali curiosi. La lingua non è una barriera, la cultura e il colore sono irrilevanti.

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Sono sempre stata diversa. Forse ecco perchè trovo più facile attraversare i confini ridotti fra una tribù e quella accanto. Appartenere troppo significa escludere; pensare in termini di noi e loro, due paroline che contrapposte, tanto spesso conducono al conflitto.

Joanne Harris, Il giardino delle pesche e delle rose

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Qualsiasi siano le limitazioni del linguaggio, della cultura o della geografia, il cibo attraversa tutti i confini. Offrire cibo significa tendere la mano dell’amicizia, accettarlo significa essere accettati anche nelle comunità più chiuse.

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Joséphine sognava di andare via e invece è rimasta a Lansquenet; io promettevo a me stessa di non tornare più a Parigi e Parigi è dove mi sono fermata. Come il vento, la vita si diverte a portarci nei posti dove meno ci immaginiamo di andare, cambiando sempre direzione. […]
Non sfidare mai la vita al gioco, diceva sempre mia madre. Perché la vita fa il gioco sporco, cambia le regole, ti ruba le carte di mano o, a volte, le cancella…

Joanne Harris, Il giardino delle pesche e delle rose


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