“Nel nero degli abissi” – François Morlupi

Un'indagine per i Cinque di Monteverde

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Libro in uscita 03 Marzo 2022

AUTORE: François Morlupi
TITOLO: Nel nero degli abissi
EDITORE: Salani
GENERE: Narrativa gialla

TRAMA
Il grande parco di villa Pamphili, a due passi dal Vaticano e da Monteverde, ha due volti molto diversi: di giorno è un giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi; di notte si trasforma in un rifugio abusivo per senzatetto, drogati e prostitute. All’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio. Era italiana, aveva poco più di vent’anni, era una ragazza sola, si vendeva per pagarsi l’università.

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L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, perché apre uno squarcio di disperazione nella tranquilla routine del loro quartiere. In più, arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un importante vertice politico tra i principali capi di Stato europei, con gli occhi del mondo puntati sulla capitale. Che ci sia o no un legame tra i due eventi, per il commissario è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo.


RECENSIONI

Ogni giallo ben strutturato è un rompicapo che il lettore desidera risolvere, aggiungendo i tasselli che l’autore sapientemente distribuisce tra le pagine. Questo è ciò che accade nell’ultimo romanzo dell’italo-francese François Morlupi, ma c’è molto di più; in questo noir brumoso, come ha dichiarato lo stesso autore, si nasconde l’intento di scrutare […] l’essere umano, le sue fragilità, e l’abisso che ognuno porta dentro di sé”.

Ma andiamo con ordine. Se l’intento è quello di scoprire cosa si cela dentro ognuno di noi, Morlupi comincia proprio dal protagonista, il commissario Ansaldi. È l’antitesi dell’uomo d’azione: ansioso e ipocondriaco, affronta quotidianamente ostacoli che lui stesso mette sul suo cammino, superando i suoi limiti, e riuscendo a rialzarsi a ogni inciampo.

Gli altri quattro componenti della squadra, e che insieme ad Ansaldi formano i cinque di Monteverde, a prima vista rappresentano un colorato caleidoscopio di stereotipi conosciuti: il vice ispettore Eugénie Loy, rigida, schiva e totalmente inespressiva, nasconde un trauma che ha anestetizzato i suoi sentimenti. L’agente scelto Eliana Alerami, bella e competitiva, cova dentro di sé una frustrazione crescente. Infine i due Ringo Boys, William Leoncini, un fisico statuario e due amori folli, uno per la storia contemporanea e l’altro per la sua fidanzata, e Roberto Di Chiara, appassionato di calcetto e film coreani. L’alchimia tra i cinque è vincente e convincente, tanto da soprassedere su quei piccoli cliché che inevitabilmente si ritrovano nei gialli, anche quelli di maggior successo.
Accattivante è anche il personaggio del misterioso serial killer, abile nel nascondere qualsiasi traccia e che sembra scegliere le sue vittime senza alcuna logica apparente. Il lettore si trova a porsi le stesse domande degli investigatori. Cosa può giustificare una simile violenza? Qual è il filo conduttore che unisce questi delitti? Come saprà giustamente prevedere il vice ispettore Loy, solo il prossimo delitto potrà chiarire i punti più oscuri.

La scrittura di Morlupi è scorrevole, tale da creare con il lettore un’atmosfera accogliente e coinvolgente che lo catapulta non solo nell’indagine, ma anche nella città di Roma, che mai fa da sfondo ma resta protagonista per tutta la narrazione. Altro plauso è l’arguzia dei dialoghi, le citazioni storiche e artistiche che aiutano a delineare i personaggi e a conferir loro quello spessore che, se assente, rischierebbe di farli risultare banali.
Ammetto che più andavo avanti nella lettura, più nella mia mente tornava il ricordo dei gialli di Agatha Christie, e di uno in particolare che vede come protagonista il celebre ispettore belga. Poirot in quell’indagine sfrutta al massimo le sue celluline grigie, finché affiora un’unica domanda:
Qual è il posto migliore per nascondere un delitto?

©GAIA DEL RICCIO per Le frasi più belle dei Libri…

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